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![]() Aurin, 66 anni spritzina di spotica CHE FACCIO? il bianco Sono sistemato [ SONO OFFLINE ] [ PROFILONE ] [ SCRIVIMI ] ![]() STO LEGGENDO HO VISTO STO ASCOLTANDO ABBIGLIAMENTO del GIORNO ORA VORREI TANTO... STO STUDIANDO... OGGI IL MIO UMORE E'... ORA VORREI TANTO... ORA VORREI TANTO... ORA VORREI TANTO... PARANOIE Nessuna scelta effettuata MERAVIGLIE Nessuna scelta effettuata |
![]() ...del Vostro Dio... ....siete sempre pieni... [ come la Vergine ] ![]() [ c’è la Pazzia Qui siamo tutti Matti Pazzi da legare ] Due serpenti che si mordono le code: Aurin realizza i sogni. Tutti i sogni. In un circolo in cui Gioia e Dolore iniziano e finiscono nello stesso modo, parti non divisibili della stessa essenza. Perchè niente è più forte di un sogno. Di un desiderio. Di una speranza. Aurin è il sogno primordiale, la goccia di vita che dopo la distruzione ricrea... Aurin è la porta. Aurin è la chiave. Aurin è la domanda e la risposta: - Tutto ciò che accade, tu lo scrivi - disse. - Tutto ciò che io scrivo, accade - fu la risposta.
mercoledì 4 marzo 2009 - ore 11:23 .... perchè dopotutto...io trovo più difficili le discese.... ![]() LEGGI I COMMENTI (3) - PERMALINK domenica 19 ottobre 2008 - ore 11:40 Vi erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di porpora rossa ad anelli dargento e a colonne di marmo bianco; divani doro e dargento sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di pietre a colori. Si porgeva da bere in vasi doro di forme svariate e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re. Era dato lordine di non forzare alcuno a bere, poiché il re aveva prescritto a tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà. Ester ![]() COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK lunedì 1 settembre 2008 - ore 17:31 ![]() Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la morte è amore, ardente come Sceol è ardore, le sua vampe sono vampe di fuoco, le sue fiamme sono fiamme del Signore. COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK mercoledì 6 agosto 2008 - ore 11:49 Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t’ho detto». Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». Genesi, 28 COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK martedì 5 agosto 2008 - ore 12:25 " Conosco le tue opere. Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di satana - di quelli che si dicono Giudei, ma mentiscono perché non lo sono -: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho amato. Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anchio ti preserverò nellora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese." Apocalisse ![]() COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK martedì 22 luglio 2008 - ore 10:17 Talvolta la fiamma si attenuava per non bruciare gli animali inviati contro gli empi e per far loro comprendere a tal vista che erano incalzati dal giudizio di Dio. Altre volte anche in mezzo allacqua la fiamma bruciava oltre la potenza del fuoco per distruggere i germogli di una terra iniqua. Invece sfamasti il tuo popolo con un cibo degli angeli, dal cielo offristi loro un pane già pronto senza fatica, capace di procurare ogni delizia e soddisfare ogni gusto. Questo tuo alimento manifestava la tua dolcezza verso i tuoi figli; esso si adattava al gusto di chi linghiottiva e si trasformava in ciò che ognuno desiderava. Neve e ghiaccio resistevano al fuoco senza sciogliersi, perché riconoscessero che i frutti dei nemici il fuoco distruggeva ardendo tra la grandine e folgoreggiando tra le piogge. Al contrario, perché si nutrissero i giusti, dimenticava perfino la propria virtù. La creazione infatti a te suo creatore obbedendo, si irrigidisce per punire gli ingiusti, ma saddolcisce a favore di quanti confidano in te. Per questo anche allora, adattandosi a tutto, serviva alla tua liberalità che tutti alimenta, secondo il desiderio di chi era nel bisogno, perché i tuoi figli, che ami, o Signore, capissero che non le diverse specie di frutti nutrono luomo, ma la tua parola conserva coloro che credono in te. ![]() Ciò che infatti non era stato distrutto dal fuoco si scioglieva appena scaldato da un breve raggio di sole, perché fosse noto che si deve prevenire il sole per renderti grazie e pregarti allo spuntar della luce, poiché la speranza dellingrato si scioglierà come brina invernale e si disperderà come unacqua inutilizzabile. Sapienza COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK martedì 15 luglio 2008 - ore 17:13 Egli è feroce e terribile, da lui esce il suo diritto e la sua grandezza. Più veloci dei leopardi sono i suoi cavalli, più agili dei lupi della sera. Balzano i suoi destrieri, venuti da lontano, volano come aquila che piomba per divorare. Tutti avanzano per la rapina. La loro faccia è infuocata come il vento doriente, ammassano i prigionieri come la sabbia. Egli dei re si fa beffe, e dei capi si ride; si fa gioco di ogni fortezza, assale una città e la conquista. Poi muta corso il vento: passa e paga il fio. Questa la potenza del mio Dio! Abacuc ![]() COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK mercoledì 9 luglio 2008 - ore 16:02 "Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti, urlate, ministri dellaltare, venite, vegliate vestiti di sacco, ministri del mio Dio, poiché priva dofferta e libazione è la casa del vostro Dio. Proclamate un digiuno, convocate unassemblea, adunate gli anziani e tutti gli abitanti della regione nella casa del Signore vostro Dio, e gridate al Signore: Ahimé, quel giorno! È infatti vicino il giorno del Signore e viene come uno sterminio dallOnnipotente." Gioele ![]() COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK martedì 8 luglio 2008 - ore 09:18 Chi è parco di parole possiede la scienza; uno spirito calmo è un uomo intelligente. Anche lo stolto, se tace, passa per saggio e, se tien chiuse le labbra, per intelligente. Proverbi ![]() COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK mercoledì 2 luglio 2008 - ore 11:32 "Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava «Fedele» e «Verace»: egli giudica e combatte con giustizia. I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce allinfuori di lui. È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dellira furiosa del Dio onnipotente. Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori." ![]() LEGGI I COMMENTI (3) - PERMALINK > > > MESSAGGI PRECEDENTI |
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