Un ammasso di merdacce sioniste ANNICHILIRE una popolazione, e passare da gente perbene.
STO ASCOLTANDO
Gli altri IO, dentro di me, che urlano per venire fuori...
ABBIGLIAMENTO del GIORNO
C’è chi, con molto talento, sta pensando di portare migliorie, sotto questo aspetto... ma questo è... solo aspetto.
ORA VORREI TANTO...
Avere il coraggio...
STO STUDIANDO...
Me stesso, ma niente da fare non riesco ad andare oltre la pagina 11
OGGI IL MIO UMORE E'...
Rosso, rossissimo, quasi nero.
ORA VORREI TANTO...
ORA VORREI TANTO...
ORA VORREI TANTO...
PARANOIE
Nessuna scelta effettuata
MERAVIGLIE
Nessuna scelta effettuata
...e mi costrinsero a vagare in questa terra da solo, io sono Nessuno...
"le persone che parlano per metafore, dovrebbero farmi uno shampoo allo scroto"
Sono manganelli e sassi, ma alla fine ti ritrovi a far parte del sistema contro cui manifestavi... Ma lui amava la sua diversità, che non lo voleva posto dentro questa società...
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domenica 7 luglio 2013 - ore 00:50
Rricorda sempre chi tu sia.
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Perchè per quanto tu possa sentirti Serafin - Faccia di Scimmia, in realtà sarai sempre un povero, patetico, ubriaco Alessandro Jodorowski... e non ci saranno scarpe rosse a poterti salvare.
Anche le formiche, nel loro piccolo si incazzano.
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Ma no, non è neanche possibile parlare di formiche, hanno la capacità di camminare su una superficie verticale liscia, perciò non sono attinenti all’allegoria. Prendo ad esempio un somaro. Un somaro non ragiona in maniera tanto profonda, pensa per piccoli sistemi, partorisce un pensiero lineare e conciso: ho fame, sono nel punto A, il cibo è nel punto B, perciò se mi reco al punto B potrò saziarmi. Ma il somaro non è stupido, e soprattutto non è immune alla miriade di incognite che sorgono nella vita reale. Faccio un esempio: e se sul tragitto da A verso B trovasse un sasso? La risposta sarebbe facile, devierebbe da quella ideale traiettoria che si era preposto e andrebbe a mangiare... si ma perchè? Perchè il somaro, come ogni animale terrestre, e quindi come l’uomo, ha bisogno di stimare le cose che lo circondano. Trovandosi di fronte al sasso, dovrà dargli una dimensione: dovrà capire se gli è possibile saltarlo, spostarlo, oppure dovrà passargli affianco. Pensate stia vaneggiando? No, è più sensato di quanto non sembri. L’essere umano è di per se piuttosto ignorante e per quanti saggi consigli si trova a ricevere, per quanti "Non giocare col fuoco!" sentirà nella propria vita, non cambierà il proprio metro di giudizio. Dicasi esperienza. La società moderna è fra le più settarie della storia dell’umanità, per quanto tu ti possa esprimere in libertà, per quanto ti possa sforzare di evitare un pregiudizio, sarai sempre carnefice e vittima di questa mania di dare la giusta disposizione alle cose. Ognuno crede in ciò che preferisce, ma vi è mai sorto il dubbio che credere una cosa non la rende maggiormente veritiera? Uno può non identificarsi in una nazione, in un’idea, in una verità assoluta e viene chiamato "nichilista", ma definire quella persona migliora la vostra condizione? Io non credo. Anche se fosse definibile in quel modo, comunque, non è possibile che quella persona possa vivere una vita piena, semplicemente smettendo di immaginare le cose e di volerle porre al "posto giusto", secondo la propria volontà? Magari quella persona è un somaro, che guarda il sasso, sbuffa rumorosamente e cambia strada, evitando di farsi domande inutili. L’asino non brama il controllo, accetta le cose così come sono... chiamalo stronzo.
In effetti è pretenzioso sperare che qualcuno si possa accontentare con te, è profondamente ingiusto sperarlo, tra laltro. Anche una persona che ai nostri occhi è perfetta, se non pienamente soddisfatta da noi, sarà sempre un surrogato, iniquo per entrambi... bah. Il talento nello scrivere è capace di farti realizzare questioni come queste, quantunque tu le avessi già sfiorate autonomamente, con il pensiero. Chapeau.
A volere essere onesti
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Tante volte mi faccio domande scomode, da solo, tanto per vedere se mantengo un’obiettività della quale tendo a fregiarmi. Domande del tipo: "bimbo, ma tu da me... che cazzo vuoi?". No, seriamente... domande serie e profonde come quelle che sprigionano le reazioni di Freccia nel film di Ligabue... "tu, invece, in cosa credi?" In cosa credo? Credo nella propria coerenza, e nell’intransigenza nel metterla in pratica, credo nell’arte e in chi ci ha versato miliardi di lacrime, inchiostro, colori e ore di sonno buttate, crampi e lividi, schiaffi ed espressioni di disgusto. Credo che per fare arte, oggi come oggi, ci vogliano due palle così... non per le evidenti difficoltà economiche, ma per l’impoverimento generalizzato del pubblico, che si... non sa quello che vuole, e per questo svolge quel ruolo, ma spesso non ha neanche le basi per giudicare una misera battuta satirica, ma giudica... e lo fa duramente, come solo chi è convinto di aver ragione si può permettere, dimenticando che in fondo in fondo, non sappiamo un cazzo neanche ad un passo dalla fossa, figuriamoci prima. Credo nell’onestà, non nella tanto decantata onestà che impedisce ai più di indossare un passamontagna e andare a far rapine, di quella me ne frego, non giudico nessuno per il modo in cui si guadagna da vivere, parlo di onestà intellettuale. Si, nella nostra lingua è possibile associare i due termini, per quanto possa sembrare strano. L’onestà intellettuale è quella che ti fa riconoscere di avere torto, quella che ti fa andare oltre le apparenze e riuscire a giudicare una cosa senza un preconcetto, accettando e riconoscendo che si è troppo miseri per poter giudicare la storia personale di un’altra persona, e quindi il suo operato. Questo, sia chiaro, non è un riconoscimento di stima tout court, la stima te la devi guadagnare ad ogni passo, è troppo facile giudicare per autore, se dici una cazzata, me ne frego di chi tu sia, da me saprai che hai fatto una cazzata. Credo nell’amore, si... nonostante tutto... avete presente un innamoramento non corrisposto? Quando l’unica cosa che vorresti e starle affianco e non puoi, o quantomeno non puoi farlo nel modo in cui vorresti, ma ti tocca fartene una ragione, anche se è tutta la vita che te ne fai una ragione... quando ti preoccupi inutilmente... che avverbio strano... quando ti preoccupi non è mai inutile, significa che ad una cosa, ad una situazione, ad una persona, ci tieni davvero... ci tieni e devi fartene una ragione, ma riesci a preoccuparti lo stesso. Bella roba, strana la psiche umana... Ecco, l’onestà intellettuale è quella che ti fa pensare che per quanto tu sia affranto, per quanto tu possa stare male, per quanto ti senti non idoneo alla vita e all’interazione, resterai sempre un povero cazzone che non riesce ad avere il suo ciuccio: l’amore è stare vicino ad una persona quando sta morendo, riuscire a risollevarle il morale durante un vero dramma, non una scampagnata da romanzi Harmony come la tua. Ma lo so, sono intellettualmente onesto, io... non dò giudizi affrettati, nè tantomeno sopravvaluto una situazione solo perchè ha l’unico pregio di essere vissuta da me. Dubito che qualcuno sarà arrivato fin quaggiù, ma del resto non ho particolari capacità di scrittura, nè d’impaginazione, lo ammetto senza problemi, perciò posso anche fregarmene e farvi bellamente accettare un mio sfogo. Statemi bene, e cercate di essere felici.
Si sta come d’autunno, sugli alberi le foglie...
(categoria: " Vita Quotidiana ")
17/04/1984- 17/04/2013
Nascita di una bestia, che malgrado tutto sembra continuare a calcare il terreno della vita. Il motivo delle catene spezzate è presto definito: ieri in data 16/04, sono stato licenziato per la prima volta in dieci anni di lavoro... come sto? NON ME NE PUO’ FOTTERE DI MENO!
Non sai mai cosa riserva il destino, alle volte ti ritrovi in uno dei palazzi in della capitale, davanti ad un altro palazzo alla moda, questo:
a vedere delle bellissime donne, dipinte da uno che in quanto a Madonne, personalmente trovo scegliesse delle donne non proprio adatte, ma tant’è... le altre, le donne che presumo o spero fossero vere, in realtà le sapeva tratteggiare piuttosto a modino.
La Flora.
La Maddalena
Breve considerazione della capacità pittorica del Vecellio.
A volte la migliore musica è il silenzio.
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Ma tutte le altre volte, se non esistesse la musica, sarebbe un mondo davvero brutto, colorato con una scala di grigio... per fortuna che la musica esiste ed apporta lessenziale ventata di aria pulita dei colori primari. Silenzio e microfono ad Antonello.
Non so se vi è mai capitato di leggere loroscopo di Topolino, quello con le stellette accanto alle voci "Cuore", "Amici", "Scuola". Non voglio puntare il dito su quelloroscopo in particolare, anche quello di Branko o di Paolo Fox hanno la stessa vena di ridicolaggine, la stessa infondatezza e la stessa suggestione che creano nei loro sciocchi fruitori. Il discorso di fondo è: vi è mai capitato di pensare alla vostra vita in base a quelle stellette? Trarre una conclusione sulla qualità della vita e dare un punteggio appropriato ad ogni aspetto? A me è capitato spesso di farlo, di sentirmi agitato perchè un aspetto della mia vita non andava nel verso che dicevo io. Cuore ok, amici ok e scuola a puttane, per esempio. E ti davi una regolata e facevi di più per non avere una sola stellina accanto alla voce. Non so perchè ma questa cosa un po mi è rimasta, mi capita abbastanza frequentemente di "tirare i remi in barca" (cit. ) e ricapitolare sulla mia vita, non aspetto capodanno. Ah beh si... ora come ora, le voci sono cambiate e hanno decisamente poche stellette, ma del resto non condivido la scelta di tali tizi, e mi sto davvero impegnando.
Dopo una giornata di pioggia, il cielo chiude le cataratte verso l’ora di uscita, e in quella mezz’ora che precede il crepuscolo, ti ritrovi a guardare un cielo di nuvole pettinate come i capelli di Gastone Paperone, solo che invece dell’inquietante biondo del papero, vedi che la volta è coperta da striature di piombo, il che potrebbe anche essere in questa fogna a cielo aperto che è la capitale. Ti viene da dentro, la malinconia propria di un talking blues, in momenti come questi, e se sai che domani sarà primavera, per te non importa, avrai sempre l’idea di essere nel settembre che esce dalle casse dello stereo, cantato con erre arrotata, non moscia, dal modenese più bolognese che c’è. Badate bene, ti viene un blues se in giornate come questa hai ricevuto una bella notizia, una notizia di quelle che ti aprono un sorriso, ti fanno pensare che in fondo in fondo, questa palla sospesa nel vuoto non faccia proprio schifo. Se non hai ricevuto quella notizia, beh... ti ritrovi a sentirti utile come un leccalecca al gusto di merda, coerente come un narcisista che sa bene di essere un cesso, e ti ritrovi a spazzare da terra briciole di autostima... non sia mai, venisse qualcuno... e immagini che gli occhi arrossati da un giorno di raffreddore e vento sferzante, lacriminino per altri motivi. Ti ritrovi a pensare che in fondo, non importa quanto siate giovani, esperte, sicure di voi stesse. Ci sarà sempre un idiota che vi avrà in pugno, e sappiate che reputo questo molto triste, o donne. Leggi una frase in un libro consigliato da una donna, scritto da una donna, e raccontato da una donna e pensi... cazzo, ha tutte le ragioni del mondo... cose da non credere. Aveva ragione Paoletta, scrittrice fantasma di Jack Folla, siete belle da vedere quando siete in rinascita, ma dannazione... vi reputo troppo intelligenti per poter morire dietro all’approvazione di un uomo. Sia esso un imbecille che ha l’unico merito di entrare nel vostro concepimento, sia esso un idiota che sarebbe meglio perdere anzichè trovarlo, sia esso un pezzo di merda che alza le mani per esercitare il proprio dominio, quando in realtà non ha il carisma necessario per farsi dare la zampa da un cane. Siete un mistero, donne, un vero mistero... tanto potenziale dilapidato nelle spire di serpenti con mutande e gonadi. Sveglia.
Ciao sono i...l tuo interlocutore.
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Pensieri vari e sconnessi, un pelo di rabbia repressa, tanto sonno aDDIetrato anche se dopo qualche anno ho capito che il mio corpicino tende ad abituarsi alla sveglia proprio quando sta per cambiare lorario. Quindi fra un nove mesi abbondanti riuscirò di nuovo a svegliarmi senza aggeggi elettronici. Raffreddore e voglia di bestemmiare, ma anche con la più scontata delle blasfemie correrei il rischio di raddoppiare le parole dette in tutto oggi e le altre erano: "un caffè e due Fortuna rosse" dette circa 11ore fa, perciò evito... non ne ho voglia. Sono a metà strada nella dieta, e... no, mi sono scordato di fare una foto allinizio, perciò in futuro magari vedrete solo la foto intitolata "dopo la cura". Comunque non penso di essere tanto cambiato, giusto qualche buco in più nella cinta... piano piano arriverò ad assomigliare al protagonista di qualche film di Kusturiça. Tanti auguri al Papa nel giorno della sua festa, campa a lungo perchè nonostante il breve conclave, avete rotto il cazzo parecchio voi preti rossi. Un abbraccio ai figli senza padre o, per loro fortuna, senza Padre.