dopo l’ultima batosta, alzo bandiera bianca. cedo.

mi lascio compenetrare da questo mio cuore lacero, che non ha più forza, e non ha retto al colpo.

buona notte a tutti. è il caso, ora che io me ne vada, così, in punta di piedi, lasciando il mio ricordo a chi mi ha, anche se poco sopportato. cambio aria.

a volte fa bene.

e con questo vi saluto e spemgo la luce.

l’ho rifatto.

non ho resistito alla pressione e ho ceduto. temo di aver rovinato tutto...

o forse dovrei dire: LA gigante e IL bambino.

sai, è così che mi sento. ormai è un mese che ci conosciamo, che usciamo abbastanza spesso, che mi lascio cundurre per mano su questa strada acciottolata da te recalcitrante, che mi dici no con quella faccia che vorrebbe dire sì, ma non ne ha il coraggio. sai, temo che non solo noi maschietti siamo "orgoglioni", che tu voglia un uomo che faccia solo finta di avere le palle, ma che poi effettivamente le abbia quando ce veramente bisogno...

sai, mi sforzo di capire. ed ogni volta sei sempre più sfuggente. ogni volta che si fa un passo verso il successo, verso la comprensione, tu ne fai immediatamente due indietro. e appena mi giro li fai di nuovo in avanti, sperando che io non me ne accorga.

sai, a volte sei buffa. dici di essere schietta e sincera e poi metti milioni di maschere. che non ti interessa l’amore e poi ti fai viva tut e mi dici :"chiamami che ci vediamo". che sto ancora pensando se effettivamente mi ineteressi, ma ogni volta che me lo chiedo arrivi, e mi mandi fuori gli ormoni...

scusate, ero troppo preso da alcune cose che mi sono successe, e non ho più scritto.

intanto, ringrazio l’ospite che mi ha fatto superare quota 1500.

a parte questo, sto giro non sbilancio. dico solo che c’è qualcuno di nuovo nella mia vita, qualcune per il quale vale la pena. ma visto che vuole il muro contro muro, lo avrà.

mai toccarmi nell’orgoglio!

è la domanda da cento milioni di dollari. o di euro, che così vale un po’ di più.

è la domanda che, fatta a bruciapelo, può sconvolgere e far sbiancare (o arrossire) una persona. è LA domanda.

non so con esattezza che cosa sia, effettivamente la felicità. e personalmente, credo che non lo scoprirò mai. ma anche se non so cosa sia, penso di esserlo. senza ragione, come i bambini. mi succhio il pollicce aggrappato alla mia copertina, e mi riempio gli occhi dei colori del mondo. colori stupendi...

alla fine la maxicazzata l’ho fatta. con un giorno di ritardo, ma l’ho fatta.

ieri sera sono uscito con la mia principessa, dopo molto tempo che non ci si sentiva più, e le ho detto tutto. nel senso che mi piace ancora, che ho continuato a pensarla per questi due anni, che ogni volta che la rivedevo provavo un tuffo al cuore, che non capivo più niente.

le ho detto che ho sofferto molto per lei, che non sono riuscito a capirla, a capire alcuni suoi atteggiamenti, alcune sue indecisioni e altre sue decisioni. volevo capire perché tra noi non ha funzionato, volevo sentirmelo dire da lei. e mi son ritrovato a spiegare io il perché, a dar fondo a tutto l’astio, a tuta la rabbia, a tutta la tristezza e l’incomprensione che hanno segnato il dopo rapporto.

ho chiesto scusa per le mie distorsioni, la mia caparbietà che nascondeva una profonda insicurezza, la paura di perderla definitamente, la paura di rimanere solo, la gelosia, l’immaturità congenita.

volevo dirle che ero ancora innamorato di lei. e credevo fosse così. ma continuando a parlare, infervorandomi, ho capito che non è così. oddio, mi piace ancora, non mi è indifferente, ma non ne sono innamorato. questo l’ho capito. ciò che è stato è stato bellissimo, almeno per me, e adesso nel ricordarlo un sorriso vero segna il mio volto. e il suo fantasma è sparito. adesso c’è lei in carne ed ossa, che mi vuole bene, e personalmente non saprei immaginarmi senza di lei. come una musica di sottofondo. continuo a fare cio che faccio, con la sola differenza che se mi fermo e ascolto, sorrido.

sara, grazie veramente per la serata e per la pazienza. ne avevo bisogno, adesso sono libero dal tuo fantasma anche grazie a te. ti voglio bene. e, a proposito della domanda di ieri sera che inopportunamente ti ho fatto, e alla quale poi io ho risposto negativamente, adesso dico sì. sono felice. me lo dovevo. adesso posso guardarti senza diventare rosso, triste e balbettante. adesso posso darti consigli sulle tue nuove storie senza star male, adesso posso chiederti consiglio sulle mie senza sentirmi in colpa.

e adesso basta, che sto diventando prolisso...