
MASSIMO BUBOLA
MASSIMO
BUBOLA, uno dei più importanti e colti scrittori di canzoni del
nostro Paese, ha cercato fin dall\'inizio, a metà degli anni \'70,
una poetica e una via italiana al rock d\'autore. Con lultimo doppio
album live dal titolo "Il cavaliere elettrico" intende festeggiare
i suoi 25 anni di carriera (primo album nel 1976 "Nastro giallo"
- Produttori Associati). Frutto di sei registrazioni con studio mobile
effettuate tra il marzo 1997 e il dicembre 2000, è in vendita
in due cd al prezzo di uno e contiene 20 canzoni, tra cui alcune storiche
scritte da Massimo come "Il cielo d\'Irlanda", "Marabel",
"Cocis", "Maria che ci consola", "Senza famiglia",
altre scritte con Fabrizio De André, "Fiume Sand Creek",
"Franziska", "Andrea", "Avventura a Durango",
"Una storia sbagliata" e "Hotel Supramonte", e ancora
"Dove scendono le strade" scritta con i fratelli Severini
(Gang). Al disco è accluso un inedito in due versioni, italiana
e inglese, dal titolo "Innolento" - "Slowsong".
L\'attività live di Massimo vanta più di 400 concerti dal
1994. Un percorso venticinquennale unico, se non quasi, nella storia
della canzone d\'autore italiana in generale e di quella rock in particolare,
di cui Massimo è senz\'altro stato in Italia uno dei precursori,
toccando quasi tutti i generi del rock, dal tex-mex al rock-blues, dal
country al rock-folk alle plain ballads miscelandole sempre e comunque
con la musica popolare veneta e italiana in generale, onde creare, come
gli è stato riconosciuto anche da molte band e folk singer stranieri,
un rock Italian sound.
È inutile qui ricordarvi la ricerca poetica che caratterizza
Massimo fin dai suoi esordi e che influenza grandi personaggi della
canzone italiana, con una scrittura personale e visionaria che si esprime
soprattutto nelle ballate immaginifiche e surreali, epiche e oniriche
di album come "Marabel", "Giorni dispari", "Rimini"
e "L\'indiano", questi due ultimi composti nei testi e nelle
musiche a quattro mani con il grande Fabrizio De André.
In concerto Bubola alterna una parte più acustica ad unaltra
più elettrica, una più latina e una più nordica
in quelle che sono le componenti non solo della sua musica ma di quella
del rock europeo e americano come delle culture e delle popolazioni
che hanno attraversato e abitato le pianure italiane in questi 2000
anni.