In
un panorama italiano dove la forbice tra proposte “alternative”
e produzioni discografiche “maggiori” sempre meno interessanti
e stimolanti, prive di idee e di anima, sta per germogliare un fiore destinato
a non appassire: Lubjan. Giovane autrice di origine veneta, con una voce
indimenticabile e un’anima piena di passioni, questa artista ha
già ricevuto l’attenzione di diversi personaggi della discografia,
ma deve il suo approdo alla neonata Faier Entertainment (fondata da Davide
Sapienza, Tullio Lanfranchi e Paolo Pelandi) a un incontro con Cristina
Donà. Piccola bambina prodigio già dalle scuole elementari,
Lubjan si esibisce con una costante attività dal vivo che le ha
già dato parecchie soddisfazioni. Paolo Andriolo e Gianluca Ballarin
(ex Pitura Freska) l’hanno inserita stabilmente nei propri spettacoli
con i Montuno Bay, è stata seguita con interesse da produttori
italiani vicini a nomi famosi, ma la sua particolare propensione alla
scrittura in inglese ha permesso di iniziare, nel 2004, il lavoro sull’album
di debutto, con il produttore Davey Ray Moor (ex mente dei Cousteau e
produttore di Cristina Donà) che la considera “una delle
più belle voci ascoltate negli ultimi anni nel panorama pop internazionale”.
Finalista per tre anni consecutivi a Vocidomani (premio Kiss Kiss Network
e premio All Music come miglior finalista), Lubjan dimostra, con canzoni
delicate (“My last feeling”), profonde (“Instability”),
intense, ma straordinariamente attuali, intime e accattivanti (“What
is past can hurt no more”), di aver incorporato influenze tra le
più diverse della musica contemporanea, ma di averne estrapolato
il filo rosso che conduce l’attualità alle radici della musica
pop più raffinata e capace di esprimere sensazioni vere, poetiche,
nelle quali identificarsi. Con la forza intepretativa che la distingue
sul palco, merce rara che viene dal cuore più che dal marketing,
Lubjan sta lavorando per presentarsi alla ribalta internazionale con il
suo primo album, programmato per la primavera del 2005.
State
sintonizzati!
Davide
Sapienza
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