La
carriera di Mattia "Matt" Sicchieri, chitarrista blues padovano,
nasce nell'ottobre '94 quando forma i Green Onions, gruppo rock-blues
che in due anni di attività ha riscontrato un ottimo successo di
pubblico nel panorama locale e non, attraverso un repertorio composto
di covers, dai Rolling Stones ad Elvis passando per Hendrix e Doors.
Durante questi due anni ha l'occasione di incontrare e suonare con due
musicisti che saranno fondamentali nel corso della sua crescita musicale:
Enrico Crivellaro (chitarrista ora all'attivo negli Usa) e Marco Pandolfi
(armonicista di fama internazionale). Nell'aprile '96 parte per gli States
con meta Austin - Texas dove per oltre un mese frequenta l'Austin Guitar
School di Ted Hall, personaggio indiscusso della scena musicale texana,
definito da molte riviste specializzate il nuovo "guitar-hero"
di Austin, avendo l'opportunità di suonare in numerosi locali e
con vari musicisti, tra i quali lo stesso Ted Hall e con i Pleasure Cats,
premiati nel '96 come miglior blues band texana.
Di ritorno dagli USA forma i Mattia Blues Revolution suonando in Emilia,
Trentino ed in tutto il Veneto con una media di venti serate al mese,
aggiudicandosi anche un concorso Heineken nel rodigino. Nel '97 e nel
'99 con il batterista Gabriele Grotto ed il bassista Stefano Navone, una
delle migliori sezioni ritmiche di jazz blues del nord Italia con all'attivo
entrambi un cd con il Frank de Franceschi Group e due con il cantante
gospel Eddie Hawkins il secondo, accompagna Ted Hall nella sua tournée
italiana. Nel mezzo di queste due tournèe nasce la formazione dei
"Matt Sicchieri & The Blue Train" composta oltre che da
Stefano Navone e Gabriele Grotto, da Pietro Taucher all'hammond. La sua
esperienza nel mondo del blues continua poi con l'incontro con Claudio
Bertolin, cantante, armonicista e chitarrista considerato una figura storica
del blues italiano (uno dei primi a portare il blues in Italia e che vanta
collaborazioni con Roberto Ciotti e Cooper Terry).
Nel '99 entra nella band di Vince Vallicelli, batterista di fama internazionale
stimato come uno dei migliori batteristi in Italia, avendo l'opportunità
di suonare e conoscere musicisti del calibro di Billy Gregory, James Thompson,
Crystal White, Nick Beccatini e di collaborare anche all'incisione del
CD "Vince Vallicelli Band with James Thompson - Toot-loh-doon-Faruyè
-", suonando per più di cento serate in meno di un anno in
tutta la penisola.
Sicuramente influenzato dai grandi della "musica del diavolo",
nel suo stile, più che di tecnica bisogna parlare di feeling e
energia, caratteristiche, queste, che in un genere come il blues rendono
ogni concerto unico e coinvolgente.
La "Matt Sicchieri Band" è una formazione blues che nasce
dall'incontro tra musicisti italiani con alle spalle esperienze importanti
e diverse tra loro: Matt Sicchieri (chitarre e voce), Massimo Sbaragli
(basso e contrabbasso) Stefan Irsara (batteria).
Come si sa il blues è un genere musicale in cui tecnica e sofisticatezza
non sono caratteristiche fondamentali ma feeling, groove, energia e impatto
sono parole chiave. Quello che la "Matt Sicchieri Band" cerca
di creare è questa situazione in cui il sound viene ad essere componente
indispensabile ed il feeling e l'energia trasmesse dal palco sono elementi
unici che rendono diverso ogni spettacolo; tutto ciò non significa
"copiare" il blues dei grandi maestri, ma cercare di catturarne
le caratteristiche peculiari. Ecco perché il loro repertorio è
una rilettura e una personalizzazione del Blues, e non una "bruta-copia"
dell'originale!!! La formazione base, costituita di tre elementi, viene
spesso affiancata dal grande armonicista vicentino Marco Pandolfi o da
Pietro Taucher all'hammond; da un paio di mesi la band si esibisce anche
con la cantante romana Etta Lomasto. La Matt Sicchieri Band è in
grado di passare da una situazione elettrica (Chitarra e Basso Elettrico,
Batteria) ad una acustica (Chitarra Acustica, Contrabbasso e Batteria)
con notevole disinvoltura, passando dal rock-blues texano al blues di
Chicago per finire al Delta blues.
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