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Friday, September 7, 2007 - ore 11:42


Fine estate
(categoria: " Vita Quotidiana ")


Il sole di settembre è unico, la sua luce gialla e tiepida accarezza la pelle come un panno di velluto.
Le piante di granturco sono altissime, ed il vento, soffiando tra queste ance naturali, emette un fruscio musicale, rilassante ed evocativo.
Non si può non accogliere grati la pace portata dagli odori di terra, d’erba e d’acqua; i bei ricordi diventano sogni, i rimpianti dolci malinconie, le ansie progetti futuri.
Seduto sull’argine, vicino ad un’ansa del fiume, mi nutro di tutto ciò, consapevole di essere parte di questo mondo che non conosce individualismo. Qui sono nato e cresciuto, questa è la mia casa.
Passa un cacciatore che allena il suo cane, in vista dell’imminente apertura della stagione; si ferma a salutare e a parlare di pesci, di uccelli, del tempo. Cos’altro conta?
Nessuna ombra nei suoi occhi così come nei miei, potrebbe essere un brav’uomo o un assassino, potrei essere un bravo ragazzo o un bastardo, ma nel nostro cerchio magico i peccati non ci raggiungono. Siamo benedetti dal nostro Dio, l’unico in cui valga la pena di credere.
Un Dio che non esalta l’uomo giustificandone una superiorità distruttiva, ma un Dio che mi fa sentire pari alla libellula posata sulla punta della mia canna da pesca.
Un Dio che non esige preghiere o timore, solo rispetto… ma non per tutto quello che ha creato, bensì per tutto quello che lo crea.


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