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ABBIGLIAMENTO
del GIORNO
solito


ORA VORREI TANTO...
spaccare la testa a qualcuno


IN QS PERIODO STO STUDIANDO...
cose interessanti


OGGI IL MIO UMORE E'...
nzomma


ORA VORREI TANTO...


ORA VORREI TANTO...


ORA VORREI TANTO...




PARANOIE
1)
2)
3)

 


MERAVIGLIE

1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)





“Da parte mia, contro il male di vivere del topo nel tostapane o della falena spiaccicata sul radiatore non posso oppormi, ma contro il male fatto di proposito dai miei simili su altri miei simili, sì, mi sento di dover combattere: è poca cosa e non so a quali risultati porterà, ma so che è mio dovere farlo. ”

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ULTIMI 10 messaggi
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i giorni linkati sono quelli che contengono interventi )


mercoledì 14 aprile 2004
ore 16:32
(categoria: "Vita Quotidiana")



PRIMA DI ENTRARE NELL'ARENA
Viene tenuto al buio, sottoposto a droghe e purghe per indebolire le sue forze
Viene percosso sulle reni con sacchi di sabbia
Gli viene cosparsa trementina sulle zampe per impedirgli di star fermo
Gli viene messa vaselina negli occhi per annebbiargli la vista
Gli viene infilata della stoppia nelle narici e nella gola per impedirgli di respirare
Gli vengono conficcati aghi nelle carni.....

QUANDO ENTRA NELL'ARENA
Gli vengono conficcate dai picadores le che producono dolore ed emorragie
Gli vengono infilate dai banderilleros le banderillas, arpioni che straziano ancora più i muscoli, costringendo l'animale ad abbassare la testa
Viene colpito ripetutamente dalla spada che provoca sempre più gravi emorragie polmonari che soffocano l'animale

QUANDO ESCE DALL'ARENA
Viene trascinato via, spesso ancora agonizzante e paralizzato, ma cosciente.
Ancora vivo, gli vengono tagliate coda e orecchie, macabri trofei di una inutile vittoria.
Poi viene macellato.



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mercoledì 14 aprile 2004
ore 16:27
(categoria: "Vita Quotidiana")



e' stato imprigionato in questo apparecchio di contenzione per oltre 300 giorni durante esperimenti sugli effetti delle droghe.

A questa mucca e' stata provocata una fistola gastrica per ispezionare l'apparato digerente (Università del Maryland, USA)
Nonostante il grosso tumore sul volto questa scimmia e' stata usata in esperimenti sulla visione che comportano l'inserimento di elettrodi nel cervello.

Esperimento sull'inalazione di fumo di sigaretta in cani Beagle
Scimmia che sta morendo per un tumore indotto artificialmente
Dissezione di un caneOgni volta che la luce lampeggia il ratto riceve uno shock elettrico che dura finché non preme la leva. Dopo un'ora l'animale fissa ininterrottamente la luceCorpi di animali vivisezionati: dopo averli utilizzati in vari esprimenti, i corpi di questi animali possono tranquillamente venir buttati nella spazzaturaVivisettori e cane: notate come sono tranquilli e sereni. Notate anche i simpatici disegnini e foto che ritraggono dei cani, appesi al muro ...




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mercoledì 14 aprile 2004
ore 16:14
(categoria: "Vita Quotidiana")



IL PROBLEMA
Cinquantamila animali l'anno muoiono sfigurati da rossetti, intossicati da profumi, bruciati da creme.

Per provare un nuovo ingrediente, gli animali sono costretti ad inalare per sei ore al giorno del talco o a respirare per quattro ore di seguito un decolorante per capelli o ingoiare del dentifricio.

Gli occhi sono irradiati con raggi ultravioletti o vi viene iniettato del collirio; i conigli sono fra i più utilizzati poiché non lacrimano e devono subire gli effetti devastanti senza alcuna possibilità di reazione naturale per espellere la sostanza. Tutto questo, fino alla distruzione del bulbo oculare.

E poi test di tossicità acuta e cronica, di assorbimento cutaneo, teratogenicità, cancerogenicità. Eppure sono più di 8000 gli ingredienti già disponibili per le aziende...

Nonostante questo, il divieto di uso degli animali per i test cosmetici previsto da una Direttiva europea è stato posticipato al 30 giugno 2000: una scelta che ucciderà, fra atroci sofferenze, più di 125.000 animali, quasi 150 al giorno.

Il Parlamento di Strasburgo, non solo la LAV, ha condannato questo rinvio affermando che la Commissione Europea (il Governo comunitario) da' ripetutamente la precedenza ai profitti dell'industria tralasciando la sofferenza e la vita degli animali, ignorando l'opinione pubblica.

Sono questi i motivi per i quali la LAV ti chiede di scegliere, adesso, di non essere d'aiuto all'uccisione di migliaia di animali.


IL MERCATO DEI COSMETICI IN ITALIA
Gli italiani hanno speso in cosmetici nel solo 1997 ben oltre 11 miliardi e mezzo di lire. Il mercato si è diviso nel 18% di acquisti per prodotti dedicati ai capelli, il 16% per il corpo, il 15% per l'igiene, il 14% per il viso, il 12% per il trucco, il 12% in profumi, l'8% per l'igiene della bocca, il 5% in linee uomo. L'industria cosmetica italiana ha un fatturato superiore ai 7.300 miliardi di lire l'anno, mille imprese e 25mila addetti.


SIMBOLI E DICITURE
Il Decreto Legislativo n.126/97 ha fissato alcune regole per le diciture che su base volontaria le aziende possono apporre sui prodotti in tema di test su animali dal 30 giugno 1998. Ancora per un periodo potremo leggere, comunque, dichiarazioni e slogan di ogni genere, talvolta anche poco comprensibili. Per ovviare a ciò la Coalizione Europea contro la Vivisezione sta mettendo a punto un unico nuovo logo a livello internazionale, valido per le differenti legislazioni di tutti i Paesi, a garanzia dello Standard e dell'elenco che trovate in questa Guida.

Tutti gli 8.000 ed oltre singoli ingredienti attualmente in uso in cosmesi sono stati sperimentati su animali (da qualcuno, da qualche parte) o sono stati nuovamente sperimentati su animali successivamente al 1976, anno dell'emanazione della prima Direttiva europea in materia. Quest'obbligo non è invece previsto per i prodotti finiti. Coloro i quali hanno effettuato la scelta di non essere complici direttamente o indirettamente dei test su animali hanno la possibilità di differenziare il proprio prodotto e non subire vessazioni fuorvianti nella comunicazione al pubblico. In attesa del bando definitivo della vivisezione nel settore dal 30 giugno 2000.

Attenzione: Testato Clinicamente o Testato Dermatologicamente non significano che non sono stati testati su animali. Si tratta, a differenza di quelle riferite ai test su animali, di diciture non soggette a normativa.
Testo Clinicamente vuol dire certamente che il prodotto è stato messo a punto grazie a test su umani, Dermatologicamente molto semplicemente significa sulla pelle.
Di moda, recentemente, è la dicitura Ipoallergenico ovvero con una bassa dose di allergenicita'.

Anche la dicitura non testato su animali non sempre fornisce garanzie assolute infatti, può verificarsi che il prodotto finito non sia stato sperimentato sugli animali, ma che lo siano stati alcuni suoi ingredienti.



TIPI DI TORTURE
Vediamo quali sono queste torture tutte ben catalogate e sempre più raffinate.
Si usano essenzialmente due tipi di test: il DRAIZE TEST e la DL50.
I DRAIZE TEST si dividono in: EYES D.T. e SKIN D.T.

EYES D.T.

Questo tipo di test consiste in una prova condotta sull'occhio del coniglio, organo particolarmente sensibile. Vengono spruzzati negli occhi, ovviamente non anestetizzati, lacche, deodoranti ed altre sostanze simili. Si osserva poi la graduale ustione dell'occhio stesso.

SKIN D.T.

Si utilizzano cavie o conigli. La sostanza viene applicata in punti molto delicati (vagina, ano, mucose, nasali), oppure sulla pelle precedentemente rasata, ma il più delle volte si usa la tecnica del cerotto strappato, per lasciare a nudo la parte più sensibile della pelle.

DL50 Dose letale per il 50% degli animali utilizzati.

Consiste soprattutto nel cibare a forza un gruppo di animali con una particolare sostanza, per esempio un rossetto, una crema idratante, ecc., sino alla morte di metà dei soggetti alla quale viene somministrata.



Poiché la maggior parte dei prodotti cosmetici che viene commercializzata è poco o per nulla velenosa, la stragrande maggioranza dei decessi animali avviene quindi per cause estranee alla reale tossicità dei prodotti provati, ma per cause che vanno dal deterioramento di alcuni organi vitali ad arresti cardiaci per la sofferenza troppo grande.

Naturalmente questi esperimenti vengono provati senza anestetizzare l'animale. La maggior parte degli animali che esce illesa da una serie di esperimenti viene lasciata soffrire. Spesso, dopo l'esperimento, non hanno più né cibo né acqua e muoiono. Molti test effettuati sugli animali sono inattendibili sull'uomo, e molti esperimenti possono essere effettuati con la stessa sicurezza in vitro .

La vanità è certo la molla che fa scattare il giro di miliardi che alimenta le industrie cosmetiche e che le spinge ad adottare metodi di sperimentazione atroci come quelli descritti. Una campagna contro la vivisezione deve quindi colpire le Case produttrici, ma anche istruire i consumatori.



LA SOLUZIONE
Le cinquanta più importanti associazioni animaliste nel mondo coordinate dalla Coalizione Europea contro la Vivisezione, di cui la LAV è il membro italiano, hanno rilanciato una importante campagna per i diritti degli animali e la salute umana, sottoscrivendo uno Standard unico di riconoscimento dei prodotti che già da oggi non incrementano la sperimentazione sugli animali; più di 150 aziende lo hanno già sottoscritto ed a loro va la nostra preferenza di consumatori consapevoli.

Quelle che ancora continuano, invece, un pò se ne vergognano e talvolta negano il ricorso all'uso di animali: ma sono le vere responsabili. Ultimamente poi, pubblicizzano finanziamenti a sperimentazioni senza animali mentre con un'altra mano continuano ad incentivare la vivisezione.

Con questa nostra iniziativa, aumenteranno le aziende che non finanziano e non incentivano l'uso degli animali rivolgendosi sempre di più a sicuri test alternativi ormai largamente praticati come le ricerche su colture cellulari, su proteine vegetali, su pelle artificiale.


CHE COSA E' LA POSITIVE LIST
Il 27 settembre 1976 la Comunità Europea ha introdotto una Direttiva sulla produzione dei Cosmetici per garantirne la sicurezza (76/768/EEC). Fu stilata una Positive List, una lista degli ingredienti ritenuti sicuri per l' uso in cosmesi, le sostanze incluse non necessitavano più di esperimenti su animali, potevano essere liberamente usate nella formulazione dei prodotti.

Fu stabilito che, da quel momento in avanti, ogni nuovo ingrediente per essere inserito nella lista avrebbe dovuto essere testato su animali per dimostrare la propria innocuità. Ciò significa che le aziende che vogliono utilizzare ingredienti nuovi per le loro produzioni, devono, per legge, testare le sostanze perché vengano accettate nella lista di quelle sicure.

In pratica non si testa più il prodotto finito, ma si continuano a testare le sostanze nuove che le aziende produttrici realizzano con le loro ricerche, questo rende inutile e falsa la scritta non testato su animali. Questa frase significa soltanto che il prodotto finito non è stato testato, ma non esclude la sperimentazione effettuata sugli ingredienti con cui quel prodotto è realizzato.



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mercoledì 14 aprile 2004
ore 16:10
(categoria: "Vita Quotidiana")



LA MORTE NEGLI ALLEVAMENTI

La crudeltà dell'allevamento si riscontra nelle tecniche di uccisione: rottura delle ossa cervicali, asfissia, corrente elettrica, colpo alla nuca, colpo contundente al muso, iniezioni, sono i più diffusi metodi di uccisione impiegati nei grandi allevamenti. I visoni, vengono uccisi per soffocamento in camere a gas, mentre per le volpi la tecnica maggiormente praticata è l'elettrocuzione.

Tramite due elettrodi metallici viene inflitta all'animale una scossa elettrica di circa 200 volt: una morte che molto spesso arriva fra atroci sofferenze.

In Paesi quali la Cina e la Thailandia i cani - pastori tedeschi, chow-chow, ma anche semplici meticci - vengono sgozzati anche per strada, fatti morire per dissanguamento o colpiti a morte con dei randelli, mentre i gatti vengono spesso impiccati con cappi metallici. Tutto questo per soddisfare la vanità rubando loro il manto

MILIONI DI CANI E GATTI VITTIME DI UNA MODA CRUDELE

Un'investigazione effettuata dall'associazione americana HSUS ha portato alla scoperta del peggiore segreto dell'industria della pellicceria: l'uccisione di cani e gatti domestici per la produzione di pellicce. Ogni anno due milioni di cani e gatti detenuti in condizioni spaventose sono privati di ogni elementare diritto: alcuni di essi sono randagi, altri invece vengono appositamente allevati per rubare loro il manto. Le tecniche di uccisione sono violentissime: i cani - pastori tedeschi, chow-chow, ma anche semplici meticci - vengono sgozzati anche per strada, fatti morire per dissanguamento o colpiti a morte con dei randelli, mentre i gatti vengono spesso impiccati con cappi metallici. Per confezionare una sola pelliccia occorrono solitamente dai 10 ai 12 cani, mentre per quella di gatto possono essere necessari fino a 24 animali.


L'INGANNO AI CONSUMATORI

L'impiego delle pelli di cani e gatti è un fenomeno sconosciuto. L'industria della pellicceria tenta di mantenerlo nascosto grazie ad un sistema di etichettatura dei capi fuorviante e per nulla attendibile. Tranne rarissime eccezioni, le pelli di cani e gatti non vengono etichettate perciò che realmente sono. I capi confezionati con la pelle di cane possono essere venduti come gae-wolf, sobaki, e Asian jackal, oltre a molti altri. Mentre le pellicce di gatto, sotto altri pseudomini, che comprendono: wildcat, goyangi e katzenfelle. I Francesi usano il termine Douges de Chineoppure Loup d'Asie per indicare le pellicce di cane.

La conoscenza da parte dei consumatori della vera origine delle pelli, determinerebbe un crollo degli acquisti e un grosso danno d'immagine per il settore.



IL COMMERCIO INTERNAZIONALE

Questi animali possono essere uccisi in un paese e le loro pelli essere trattate in un'altra nazione, ed il prodotto finito può essere venduto ovunque nel mondo. Le pelli di cane e gatto non sono tanto utilizzate per la realizzazione di pellicce intere, bensì come inserti per guanti, colli, cappelli, giocattoli e tanti altri accessori.



LA CAMPAGNA ANTIPELLICCE DELLA LAV

Dal 1993 la LAV ha lanciato una importante campagna antipellicce con la quale ha già salvato oltre 15 milioni di animali. Abbiamo chiesto la chiusura dei 63 allevamenti italiani e la loro riconversione in attività che non prevedano lo sfruttamento degli animali. In Europa l'Olanda ha già proibito l'allevamento di volpi, mentre l'Inghilterra vieterà presto l'allevamento di qualsiasi animale da pelliccia. La chiusura degli allevamenti nel nostro Paese, salverebbe la vita di 235.000 animali reclusi ogni anno nei lager italiani.

La nostra campagna antipellicce è inoltre indirizzata agli stilisti affinché decidano di bandire dalle loro collezioni la crudeltà delle pellicce e propongano una moda senza violenza. Con questa nuova campagna, che ha già avuto l'adesione di Ornella Muti, chiederemo a tutte le donne italiane di non indossare più pellicce, contribuendo concretamente alla salvezza di milioni di animali





L'Italia, paese trasformatore, importa pelli di cane per la produzione di articoli in pelle e altri oggetti di pelliccia quali rivestimenti interni di cappotti, giacche, scarpe, suole per scarpe e stivali.



COSA PUOI FARE TU

Non acquistare e non indossare pellicce, ritagli, accessori o capi con inserti di pelliccia (Parka, cappotti con bordature o con colli di pelliccia).

Non acquistare e non indossare capi in pelle.

Non comprare prodotti di quelle ditte che bandiscono concorsi con pellicce in palio e scrivi lettere per esprimere la tua disapprovazione.

Chiedi ai rivenditori di abbigliamento di non commercializzare più capi con inserti o accessori di pelliccia.

Distribuisci alle signore in pelliccia i materiali antipellicce della LAV e spiega a coloro che continuano ad indossare questo capo, quanta sofferenza si nasconde dietro esso.

Partecipa alle attività organizzate nella tua città. Anche il più piccolo impegno è indispensabile per vincere questa battaglia in difesa dei più deboli.





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mercoledì 14 aprile 2004
ore 16:03
(categoria: "Vita Quotidiana")



Milioni di bovini, ovini, volatili, vengono ogni giorno abbattuti in maniera crudele ai macelli per osservare dei rituali religiosi.

Che sia per la carne halal (animali uccisi secondo il rito musulmano) o per la carne casher (animali uccisi secondo il rito ebreo) le sofferenze arrecate durante lo sgozzamento sono inaccettabili alla fine del XX secolo. Queste pratiche potrebbero essere evitate se l'accordo fra associazioni animaliste, autorità religiose, e i ministeri sollecitati da questo dossier riuscissero a legalizzare l'anestesia degli animali da consumo prima dell'abbattimento rituale. Disgraziatamente malgrado l'assenza di rapporti veterinari che testimoniano che la sofferenza dell'animale durante lo sgozzamento è reale, e malgrado le prese di posizione favorevoli all'anestesia di alcune autorità religiose, il rituale continua indisturbato.

Anche se nella Torah né nel Talmud, testi relativi alla consumazione di animali, non precisano che è obbligatorio uccidere per sgozzamento e nemmeno che un animale ucciso in un altro metodo è improprio alla consumazione per queste religioni, e non è assolutamente menzionato che l'animale non possa essere in nessun caso addormentato prima della sua morte, si continua ad uccidere in un modo primitivo. Possiamo ugualmente notare che la carne di un animale sgozzato da vivo, contiene la stessa quantità di sangue.

Mucca sgozzata con un macchinario apposito

In compenso, è ben precisato nei due testi religiosi (Torah e Talmud) che l'uomo deve sempre rispettare l'animale. Non si tratta di mettere all'indice quelli che perpetuano le tradizioni religiose, ma piuttosto di far prendere coscienza che l'animale prima della sua morte è terribilmente stressato, e durante e ancora dopo l'abbattimento egli soffre per interminabili minuti. Come sopportare indifferenti il trattamento subito da milioni di animali per il consumo, come si può ingurgitare la carne di un animale passato dalla vita alla morte con delle sofferenze atroci? Per uccidere un bue lo si immobilizza in una macchina dove la testa solamente esce dal box di contenzione, lo si rovescia sul dorso e si procede al taglio della gola. La vista del suo sguardo atterrito e il suo fragile muggito, immaginate il seguito ........ben inteso che tutti i buoi che vengono sacrificati assistono alla lenta agonia dello sgozzamento dei loro precedenti simili, completamente coscienti dell'atroce sorte che subiranno. In seguito alla recisione del nervo diapragmico il muscolo di paralizza e l'animale con la testa in basso non può più respirare e soffoca nel proprio sangue. La lotta contro la morte può durare fino a 15 minuti e non è raro vedere un animale fare sforzi insostenibili per alzarsi quando lo si credeva già morto.

Contrariamente agli argomenti avanzati e dottamente dimostrati, l'animale non perde la sua coscienza nel momento in cui si svuota del suo sangue. Anche se, infine, avvicinare una lama nel suo collo nella posizione in cui si trova e tranciargli la gola anche se con destrezza riconosciuta, risultano minuti di angoscia troppo lunghi e le sofferenze assolutamente atroci e immaginabili. E per questo riguarda gli agnelli il principio è pressappoco identico. Gli agnelli sono fatti salire in un nastro mobile che li spinge in avanti e li mantiene stretti in un corridoio; alla fine del percorso arrivano ad una macchina, la testa fuori e rovesciati sul dorso il collo tirato avanti, e l'incisione effettuata, e l'animale si ritrova rapidamente appeso per un arto posteriore, completamente cosciente, al fine di svuotarsi del suo sangue. Anche in questo caso i montoni sgozzati si dibattono per cercare di liberarsi dall'impedimento. Succede anche che alcuni nel dibattersi arrivano a sganciarsi e ad alzarsi tra il dolore lancinante ed il panico. Non è raro anche vedere la lama del coltello passare più volte nel collo del montone.




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mercoledì 14 aprile 2004
ore 15:57
(categoria: "Vita Quotidiana")



IN CANADA
Strage di baby foche: ne verranno uccise 350 mila



In Canada scatta la più grande battuta di caccia alle baby foche da 50 anni. Sotto gli uncini di 2.500 uomini (foto), sulle coste del Labrador e di Newfoundland, cadranno 350.000 foche. Oggi è prevista la fase «intensiva» della caccia. Che per il governo è giustificata da motivi economici e naturalistici: la popolazione di foche, dice Ottawa, è esplosa. In passato i divieti di Usa (’72) e Ue (anni 80) all’import di derivati dall’uccisione di foche e piccoli di foca portarono all’abbattimento del numero di esemplari cacciabili in Canada (15 mila l’anno). Nel 2003 la crescente richiesta di pelli per l’industria delle confezioni ha indotto un ritocco delle quote: 1 milione di foche cacciabili in 3 anni. Ma ora a Ottawa si temono i boicottaggi degli animalisti e i danni d’immagine causabili dalle modalità cruente della caccia.


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mercoledì 14 aprile 2004
ore 15:53
(categoria: "Vita Quotidiana")












Che cosa è?
In nome della "curiosità scientifica", nel corso dei secoli miliardi di animali sono stati ustionati, torturati, sottoposti a scariche elettriche, drogati, avvelenati con sostanze chimiche tossiche, immobilizzati anche per mesi in "apparecchi di contenzione", spesso senza anestesia, tormentati per valutarne le reazioni psicologiche e resi vittime di altre innumerevoli atrocità.
Oggi l'espressione "sperimentazione animale" sostituisce l'iniziale e brutale termine "vivisezione", ma coloro che da essa traggono profitti le hanno cambiato nome solo per mascherare ciò che la vivisezione è sempre stata ed è: una pratica crudele, superflua e inaffidabile dal punto di vista scientifico.
Gli esperimenti più frequenti sono le prove tossicologiche, finalizzate a stabilire la pericolosità per l'uomo di ogni nuova sostanza chimica; consistono nella somministrazione forzata all'animale di grand quantità della sostanza in esame, fino a causare i sintomi dell'avvelenamento e la morte.
Nelle attività di ricerca farmacologica (cioè nello studio e nella sperimentazione dei farmaci), invece, si vogliono indurre artificialmente negli animali le stesse malattie che colpiscono gli esseri umani (cancro, AIDS, epatite ecc.), allo scopo di creare "modelli sperimentali" che simulano le patologie umane.
Questi procedimenti causano l'inutile tortura e in seguito la morte di oltre 100 milioni di animali all'anno, di ogni specie, ma soprattutto di cani, gatti, topi, conigli, cavie, rane, maiali e scimmie.




LA VIVISEZIONE SERVE A QUALCOSA?




La vivisezione non è necessaria, spesso risulta addirittura dannosa ed è sempre antiscientifica perché:
• Ogni specie animale è diversa dalle altre dal punto di vista fisiologico, biochimico, anatomico, genetico, perciò non si possono trasferire i risultati degli esperimenti da una specie all'altra e non ha nemmeno senso indurre artificialmente patologie in una specie diversa dalla nostra, per studiare i sintomi e le possibili cure.
• Sapere che una sostanza è innocua, per esempio, per il ratto o per il cane, non permette affatto di concludere che essa sarà innocua anche per l'uomo. Viceversa, l'avere appreso che una sostanza è tossica per una specie non esclude che la stessa sostanza possa essere innocua sull'uomo (per esempio, la penicillina, risulta tossica per la cavia e innocua per il topo, mentre per l'uomo è un farmaco utilissimo).
• Solo dopo aver sperimentato le stesse sostanze sull'uomo sarà possibile verificare se il risultato ottenuto è simile a quello riscontrato sull'animale, ma allora l'esperimento sull'animale sarà stato inutile, poiché il suo scopo è prevedere l'effetto di una sostanza sull'uomo prima che essa venga sperimentata sugli esseri umani.




PERCHE' SI PRATICA LA VIVISEZIONE?




• Per ragioni di mercato: essa permette di dimostrare "ufficialmente" (e legalmente) qualunque cosa si desideri dimostrare, quindi anche l'innocuità di sostanze chimiche in realtà tossiche o inquinanti (come i pesticidi) o l'utilità di prodotti in realtà dannosi, come dimostrano i tanti farmaci immessi sul mercato in quanto ritenuti sicuri dopo le prove su animali, ma in seguito ritirati dal commercio.
• Perché è tanto radicata da rappresentare un vero e proprio "dogma" mai dimostrato scientificamente e un passaggio obbligato per la pubblicazione di studi e ricerche che conferiscono prestigio a chi intraprende carriere nell'ambito della ricerca biomedica.




QUALI SONO I METODI SCIENTIFICI VALIDI?




• I ricercatori che abbiano a cuore la reale ricerca scientifica e non la propria carriera, hanno a disposizione metodi migliori e più efficaci dei test sugli animali, come:
• La ricerca clinica, cioè l'osservazione dei pazienti umani, che da sempre costituisce il genere di ricerca da cui si traggono risultati veri ed affidabili.
• Gli studi epidemiologici e statistici su larghe fasce di popolazione, effettuati allo scopo di determinare i fattori di rischio delle malattie, per poterle prevenire.
• Le autopsie e le biopsie, cruciali per la comprensione degli effetti delle patologie.
• Le colture in vitro di cellule, tessuti e organi umani.
• Le simulazioni al computer.




LA VIVISEZIONE E' CATTIVA SCIENZA IN CATTIVA COSCIENZA




supponiamo, per assurdo, che gli esperimenti sugli animali siano realmente utili per l'uomo. Essi sarebbero accettabili dal punto di vista morale? E' lecito torturare e uccidere un essere vivente solo perché appartiene ad una specie diversa dalla nostra? Non è forse vero che la sofferenza è uguale per tutti e che gli animali possono soffrire quanto gli uomini?
Riflettiamo: durante il regime nazista e in altri episodi della storia, sono stati compiuti crimini efferati contro esseri umani, giustificati sulla base di teorie razziste che consideravano gli appartenenti a razze diverse come privi di qualunque diritto e perciò sterminabili o trasformabili in strumenti per il bene di una sola razza, la "razza ariana". Oggi i vivisettori adducono giustificazioni sorprendentemente simili per le loro attività, quando sostengono che esseri senzienti di specie diversa dalla nostra possono essere usati a nostro piacimento per il bene della specie umana, ignorandone le sofferenze.
Traiamo le conclusioni: né razza, né specie determinano chi può essere torturato, l'unico aspetto che realmente conta è la capacità di soffrire e questa capacità è comune tanto agli animali quanto agli uomini.







° La digitale, un farmaco molto importante per la cura di numerosi disturbi cardiaci, venne utilizzata con almeno 10 anni di ritardo perché dannosa per il cane.
° Il dietilstilbestrolo, somministrato come antiabortivo alle gestanti e "garantito" dalla sperimentazione su animali, ha poi rivelato di provocare cancro alla mammella nella madre, tumori ai testicoli nei figli, cancro vaginale o uterino nel 95% delle figlie.
° Nel 1978, 30.000 persone, accecate o paralizzate dal cliochinolo (un farmaco uscito dai laboratori dei vivisettori), urlarono la loro disperazione per le vie di Tokyo.
° Nel 1982, venne ritirato dal commercio (per la constatazione di 3500 casi di tossicità nell'uomo, con 61 morti) l'Opren, un antiartritico che non dava effetti tossici nelle scimmie.
° Nel 1983, il Flosint (indoprofene), un analgesico e antinfiammatorio che aveva dimostrato "eccellente tollerabilità nei ratti, nei cani e nelle scimmie", venne ritirato dal commercio in Gran Bretagna, con l'accusa di aver causato effetti tossici in 217 casi accertati, con 8 decessi.
° Nel 1994, il Bactrim (sulfametossazolo , un sulfamidico da sempre usato in abbondanza con i bambini) è stato accusato di essere responsabile di migliaia di morti in tutto il mondo, con 113 casi accertati in Inghilterra
° Il talidomide, un tranquillante addirittura consigliato alle gestanti come innocuo (visti i sette anni di ricerca sugli animali), provocò la nascita di oltre 10000 bambini focomelici e migliaia di aborti spontanei.
Atrocità (abbiate il coraggio di leggere fino in fondo)
Abbiate il coraggio di leggere fino in fondo perché per valutare bisogna conoscere, anche se la realtà è assurda e mostruosa.
Vi sono molti chiamiamoli "scienziati" che sfruttano l'impossibilità di difendersi degli animali per ottenere ingenti e sprecati finanziamenti, per realizzare fumose pubblicazioni e, talvolta, per sfogare impunemente il proprio sadismo represso.
I casi che vengono esposti qui di seguito non costituiscono che una minuscola parte di quelli riportati da autorevoli riviste. Chi avesse dei comprensibili dubbi, sulla loro autenticità, si rechi senza timore presso la sede di CARE, (Cooperation for Animal Rights in Europe) Via V. Emanuele 202 - 12049 Bra (Cuneo): un'atroce sconvolgente documentazione dissiperà rapidamente le incertezze e creerà il più profondo disgusto in chiunque possieda un minimo di sensibilità. Un particolare: quasi tutti gli esperimenti vengono effettuati senza anestesia.
15.000 animali ustionati a morte per dimostrare statisticamente gli effetti, già noti, di un estratto epatico.

Cucitura tra loro di numerosi animali (per studi sull'uremia) attraverso la pelle. Poiché la pelle si strappava, i malcapitati venivano in seguito cuciti per i muscoli della pancia, ma talora riuscivano ugualmente a separarsi, lacerando i tessuti, con fuoriuscita degli intestini.

Centinaia di scimmie completamente immobilizzate per mesi e mesi (talvolta anche per anni) dagli apparecchi di contenzione e fatte impazzire per mezzo di brutali scariche elettriche finché non si manifestarono i sintomi dell'epilessia (convulsioni, schiuma alla bocca ecc.).

14 gatti spellati vivi per sapere se, in questo caso, una somministrazione di adrenalina sarebbe riuscita a evitare l'abbassamento della temperatura corporea.

Per verificare se il taglio del nervo simpatico costituisce una protezione contro il congelamento, a 10 cani vennero prima recisi i nervi delle cosce e poi congelate le zampe: ad alcuni di essi queste rimasero deformate, ad altri si staccarono, i rimanenti morirono in una lenta agonia.

130 giorni di schiaffi, scossoni, compressioni della coda (per mezzo di una morsa) a un gatto onde studiarne le manifestazioni d'angoscia. Prima di morire per il dolore, la vittima riuscì ancora a sopportare numerose scariche elettriche su ciò che rimaneva della coda martoriata. Allo stesso fine altri ricercatori usarono invece pavimenti arroventati e spilloni sotto le zampe.

56 scimpanzé strappati alle madri nei primi giorni di vita e mantenuti in totale isolamento per 5-8 anni, al fine di studiarne il comportamento. Qualcuno impazzì, altri tentarono il suicidio, altri ancora continuarono a mordersi e a graffiarsi a sangue.

350 scimmie Rhesus (la cui struttura ossea, elasticità e resistenza sono ben diverse dalle nostre) gettate contro un muro di cemento per controllare gli effetti degli incidenti automobilistici. L'esperimento venne in seguito "migliorato" usando babbuine gravide. Fu così possibile fare una eccezionale scoperta: "maggiore è la velocità del veicolo e maggiori sono i danni"!

Onde studiare i trapianti, fu creato un mostruoso essere a due teste: un pastore tedesco sul cui collo venne innestato il capo di un altro cane. Le due teste, rese folli per il dolore, continuarono a mordersi per 29 giorni, prima che gli sperimentatori decidessero la soppressione dell'animale.

500 ratti, ciascuno fatto ruotare per 650 volte in un tamburo di metallo per studiare shock traumatici in assenza di emorragie. A quelli estratti moribondi vennero estirpate ghiandole o visceri e furono quindi rimessi sui tamburi per ulteriori osservazioni.

300 cani mantenuti costantemente in una posizione stressante e quindi ammazzati con una scarica elettrica al cuore. Si è potuto così dimostrare che per uccidere un cane stressato occorre meno elettricità.

Zampe anteriori amputate a decine di topi per osservare come avrebbero fatto, in tali condizioni, a "lavarsi il muso".

350 gatti obbligati a stare (fino a 70 giorni) su un mattone a fior d'acqua in modo che non potessero addormentarsi (il muso cadeva nell'acqua provocando l'immediato risveglio). In questo modo si scoprì che "la mancanza di sonno è dannosa per l'equilibrio mentale".

Continue scosse elettriche a una capra per condizionarla ad alzare una zampa in risposta a un dato rumore. Dopo 4286 prove la capra, ormai terrorizzata, non riabbassava più la zampa se non riceveva un ulteriore scarica elettrica.

Interminabili scariche elettriche su centri nervosi di scimmie per dimostrare che "il dolore rende aggressivi".

Centinaia di gatti, immobilizzate da stanghe d'acciaio che attraversavano le orbite svuotate, il palato e le orecchie, ai quali venne recisa prima la colonna vertebrale, quindi distrutti udito e olfatto, poi asportati i testicoli e, infine, messo a nudo il nervo del pene per attaccarvi degli elettrodi e somministrare continue scosse, sino alla morte. Un metodo usato da diversi laboratori per "studiare la vita sessuale dei gatti"
E ancora: quanto mascara possiamo gettare nell'occhio, privato delle palpebre, di una cavia, prima che si determinino danni irreparabili?
Quante sigarette può fumare un coniglio?
Quanto tempo può rimanere digiuno un gatto?
Fino a che punto una scimmia, cui sia stato occluso l'intestino, può gonfiarsi con i propri escrementi?
Quanto impiegano a sciogliersi i tessuti di sei conigli vivi cosparsi di sostanze corrosive?
Che cosa accade a un cane se gli si cuce una zampa dentro il torace?

La vivisezione è in grado di rispondere a questi e ad altri appassionati interrogativi.



ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI PER I PRODOTTI COSMETICI
( Un invito a riflettere)
Ogni anno nel mondo milioni di animali soffrono e muoiono nei laboratori di ricerca per sperimentare farmaci e cosmetici. Molti dei prodotti che la maggior parte di noi usa ogni giorno sono nati da violenza e sofferenze.
Vengono iniettati negli occhi dei conigli, spalmati sulla carne viva del dorso delle cavie, ficcati a forza nella gola dei ratti e somministrati a cani e gatti. Le conseguenze sono ulcerazioni, vomito, emorragie e, da ultimo, la morte liberatrice.
Questi test non sono scientificamente validi, e la maggior parte dei cosmetici provati sugli animali è nociva all'uomo.
Molte industrie cosmetiche hanno rifiutato questi test inattendibili e crudeli per test più rigorosi basati su colture cellulari e su altri modelli sperimentati in vitro.
Ma attenzione: molti produttori giocano sull'ambiguità, dichiarando di non sperimentare i propri prodotti cosmetici sugli animali, ma non dicono ne dove, ne come vengono testati ne specificano l'origine delle materie prime.
Bisogna dunque ricercare ditte che forniscano cosmetici effettivamente non sperimentati sugli animali e che diano al contempo garanzie in termini di qualità e sicurezza.
Esistono ormai diversi prodotti non sperimentati sugli animali.
L'invito rivolto a tutti e non solo al pubblico femminile, è pertanto quello di prestare la massima attenzione proprio nel momento della scelta e scegliere quei prodotti (sia cosmetici che detergenti) che riportano sull'etichetta "Non sperimentato su animali". Se non è riportata questa dicitura, con ogni probabilità il prodotto viene sperimentato sugli animali.
E' bene inoltre fare attenzione agli ingredienti di creme e shampoo: evitiamo i prodotti che contengono collagene, placenta, cheratina, midollo di bue, zibetto, timo bovino, spermaceti (dalla balena), ambra, reticolina, e le perle da bagno, che contengono ingredienti ottenuti dall'uccisione di animali.



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giovedì 1 aprile 2004
ore 17:29
(categoria: "Vita Quotidiana")


Mangiare cani nelle Filippine


Sirius Global Animal Organisation (trust caritatevole) ha recentemente lanciato una petizione pretendendo che il governo filippino faccia rispettare il loro Animal Welfare Act del 1998 che proibisce il consumo di carne di cane.

Nelle Filippine, nonostante questa recente legge, i cani vengono trattati poco meglio dei loro simili coreani o cinesi. Le loro zampe anteriori vengono slogate apposta e legate dietro la schiena mentre una lattina seghettata viene forzata sul loro muso per renderli più facili da maneggiare.



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giovedì 1 aprile 2004
ore 17:12
(categoria: "Vita Quotidiana")




Se tutti gli animali che hanno sofferto inutilmente potessero urlare nel medesimo istante, un immane cataclisma devasterebbe la Terra, riducendo i pochi uomini sopravvissuti a creature sorde, vaganti nella follia.

-- Oscar Grazioli


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giovedì 1 aprile 2004
ore 17:08
(categoria: "Vita Quotidiana")





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