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"Il cacciatore di aquiloni" Khaled Hosseini

Mille splendidi soli - Khaled Hosseini

Almost Blue - Carlo Lucarelli

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un sacco di film. così tanti che voi umani non potete neanche immaginare.



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e per il vestiario: "a cipolla" ovvero mille strati di indumenti per sopportare meglio il gelo invernale

ORA VORREI TANTO...

tranquillità..





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ORA VORREI TANTO...



ORA VORREI TANTO...



ORA VORREI TANTO...







PARANOIE


1) doversi alzare da sotto il piumone alle 7 di mattina in pieno inverno
2) scoprire di appartenere,seppur alla lontana,alla famiglia berlusconi....oh my god....sudo freddo al solo pensiero.
3) quando fai cadere i cotton fioc e poi nn riesci + a rimetterli nel loro contenitore... aaargh... come caspiterina facevano a starci tutti quanti lì dentro prima d cadere?
4) Sicapunk con la maglietta di Neffa!

MERAVIGLIE


1) Le melanzane
2) Scoprire che a 20 anni hai ancora tutta la vita davanti
3) le sigarette
4) la nutella sopra i cracker salati
5) Mettersi l'accapatoio o i vestiti riscaldati.
6) ebbri di buon vino, a luce soft ascoltare jazz e parlare di tutto..
7) Il Silenzio










linkate e diffondete!
www.furryfood.net

io lo amerò per sempre. LINK

..e lui è

il cetriolo dell’imbornesia o Imbornillo
...che animale meraviglioso... *_*







Ho deciso di restare sola finché non avessi incontrato qualcuno che valesse veramente... Voglio dire, quando sei sola e vai con qualcuno così, per una volta, per avere un’ avventura... Cioè, ci si sente... Secondo me dopo ci si sente più soli di prima. Capisci, quando la sera poi ritorni a casa tua e sei appena andata a letto con un tizio qualsiasi e sai che non gliene frega niente e non frega niente neanche a te, e nessuno dei due ne ha ricavato niente, ecco, questo io lo trovo ancora più spaventoso che tenersi la propria solitudine. In questo senso, la solitudine diventa uno stile di vita, una regola, capisci?


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SONDAGGIO: SE VI DESSERO UNA CONSISTENTE SOMMA DI DENARO, IN QUALE DI QUESTI MODI LA SPENDERESTE?


vale una e una sola risposta. ehhh è dura, lo so.

Viaggi
Investimento nel mattone. (comprare casa)
Mi rifarei una parte del corpo (naso, zinne, liposuzione, botox e schifezze simili..)
Darei tutto in beneficenza.
Spenderei tutto in shopping griffato e auto e cani microscopici e vita notturna
Metterei da parte perchè non si sa mai.

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domenica 27 giugno 2010 - ore 02:57


età: 27
(categoria: " Vita Quotidiana ")


and I’m still alive

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martedì 3 novembre 2009 - ore 23:58


Almost Blue - Carlo Lucarelli
(categoria: " Vita Quotidiana ")




Carino, dai. Un po’ troppo sbrigativa la risoluzione finale dell’enigma.
Però nel complesso non mi è sembrato male, anche se preferisco Lucarelli in Blu Notte.

Sembra incredibile, ma la tranquillissima città di Bologna - tante volte in testa alla classifica della vivibilità nella nostra penisola - è diventata il palcoscenico per lo spettacolo sanguinario di un feroce serial killer. Gli inquirenti lo hanno soprannominato Iguana, visto che assume di volta in volta l’identità delle sue vittime per sfuggire alle ’campane dell’inferno’ che gli risuonano nelle orecchie. Incaricata dell’indagine sugli omicidi commessi dal rettile è Grazia, specializzata nell’uso dell’alta tecnologia per la risoluzione di casi che paiono impossibili. Ma più dell’Hi Tech le servirà l’aiuto di Simone, un ragazzo non vedente che, per paradosso, dedica le sue giornate al voyeurismo telematico, intercettando telefonate su telefonate: per la sua postazione si avvicendano liti coniugali, sussuri tra amanti, pettegolezzi tra amiche... questo finchè non intercetta una voce gelida, acida, che nella sua mente assume tinte verde bile. Quella voce dà appuntamento ad una ragazza per quella notte. Nel posto dell’appuntamento il mattino dopo viene ritrovato il cadavere straziato di una giovane donna: la firma del massacro è indubbiamente quella dell’iguana. Simone diventa dunque per Grazia un elemento fondamentale per dare la caccia al killer mutante. Grande prova di talento dell’oramai celebratissimo maestro del noir all’italiana, meglio noto come Mister(i) Italiani o Dottor Blu Notte.

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giovedì 1 ottobre 2009 - ore 09:54


mille splendidi soli - Khaled Hosseini
(categoria: " Vita Quotidiana ")


un romanzo -devastante- ma -bellissimo- non ho altro da aggiungere perchè mi ha tolto il fiato.



Animato della stessa straordinaria forza narrativa che ha fatto del precedente romanzo un classico amato in tutto il mondo, Mille splendidi soli è un’incredibile cronaca della storia dell’Afghanistan degli ultimi trent’anni e una commovente storia di famiglia, amicizia, fede e della salvezza che possiamo trovare forse solo nell’amore.
Khaled Hosseini, subito dopo l’uscita di Il cacciatore di aquiloni e in occasione di un viaggio in Afghanistan, ventisette anni dopo averlo lasciato per gli Stati Uniti, aveva promesso che il prossimo libro avrebbe raccontato le donne afgane. Questo nuovo romanzo, infatti, parla di due donne, nascoste dietro al burqua, della vita travolta dalla paura di padri e mariti padroni “dal cuore spregevole”, dell’isolamento, della rassegnazione, ma anche dell’amore, del coraggio, persino del riscatto. Ma c’è molto di più tra queste pagine: ancora una volta Hosseini ci fa precipitare tra le pieghe della Storia di un paese tormentato – e per noi occidentali ancora misterioso –. La storia inizia ai tempi del re, quando, nonostante famiglie più tradizionaliste facessero indossare il burqua alle donne e la mentalità maschilista pashtun, tutta “onore e orgoglio”, fosse quella prevalente, c’erano la musica, i film occidentali, i colori accesi dei mercati e per le città si potevano anche trovare donne da volto scoperto e le unghie laccate di rosso. È in questo periodo, nel 1959, che viene al mondo Mariam, una harami, una bastarda, nata dalla relazione tra uno degli uomini più ricchi di Herat, Jalil Khan, e la sua serva. Le prime pagina scorrono la vita di Mariam e di sua madre, confinate in una kolba, il rifiuto sociale, l’impossibilità di un’educazione e di una vita “normale”. La narrazione prende una piega diversa dopo il suicidio di Nana, la madre di Mariam: la ragazza, appena quindicenne, viene data in sposa a Rashid, un calzolaio di Kabul. Inizia così una nuova vita, in un paese sconosciuto, scandito dalle preghiere, i mullah, il tandur, i locali che vendono kebab. E il burqua. Anche se Rashid all’inizio non sembra male, una serie di aborti spontanei di Mariam dà inizio alla fine: il disprezzo, la violenza, la sofferenza.
Nella casa accanto, vivono Fariba e Hakim: lui è professore di scuole superiori e vuole che i suoi figli abbiano la migliore istruzione – anche la piccola Laila ne merita una, soprattutto dopo che i fratelli maggiori, Ahmad e Nur, a seguito del colpo di stato comunista del ’78, partono con i mujahidin di Massud. Per Laila il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo, ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra.
In mezzo alla vita di queste due donne che il destino farà incontrare in un momento drammatico, ci sono la guerra e l’occupazione sovietica, il terrore instaurato dai signori della guerra, la legge islamica, le bombe, i talebani e le esecuzioni pubbliche negli stadi.
Mille splendidi soli è un romanzo denso, semplice e autentico: tra le sue pagine si svolge la Storia – quella con la S maiuscola – e s’intrecciano storie intense e toccanti. Come quelle di Laila e Mariam che, nate a distanza di una generazione e con idee molto diverse, sono due donne che la guerra e la morte costringono a condividere un destino comune. Mentre affrontano i pericoli che le circondano – sia nella loro casa che per le strade di Kabul – Mariam e Laila danno vita a un rapporto che le rende sorelle e che alla fine cambierà il corso delle loro vite e di quelle dei loro discendenti. Con grandissima sensibilità, Hosseini mostra come l’amore di una donna per la sua famiglia possa spingerla a gesti inauditi e a eroici sacrifici, e come alla fine sia l’amore, o persino il ricordo di esso, l’unica via per sopravvivere.



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martedì 15 settembre 2009 - ore 10:59


Il cacciatore di aquiloni
(categoria: " Poesia ")


bellissimo, toccante.



Esiste un modo per tornare a essere buoni

Con questa frase, il vecchio Rahim Khan conclude una telefonata che ripiompa Amir nei ricordi dolorosi e rimossi del suo passato, un passato che faticosamente ha cercato di nascondere agli altri ma sopratutto a se stesso, un passato di colpe non espiate, di debolezze che hanno condannato le vite di molte persone, coloro ai quali Amir voleva più bene. Baba, Rahim, Ali, ma sopratutto l’indimenticato Hassan, il suo più caro amico d’infanzia, l’unica persona che abbia mai veramente dimostrato affetto incondizionato nei suoi confronti. L’amico a cui ha imperdonabilmente causato più dolore.

Il Cacciatore di Aquiloni, di Khaled Hosseini, è uno di quei rari libri che possiedono gli ingredienti giusti, nella giusta misura: un’amicizia profonda ambientata in un paese sull’orlo di una guerra civile, una storia di peccato e di lenta redenzione, legami che travalicano il tempo, lo spazio, le difficoltà. In malafede, sembrerebbe l’opera sapiente di uno scrittore che (pre)calcola il suo scritto a tavolino, lavorando più sulle convenzioni letterarie di successo che non sulla reale necessità di scrivere una storia originale e senza tempo. Ma crederlo sarebbe quasi disonestà intellettuale, perchè se è vero che nella costruzione della trama Hosseini usa (ma non abusa) di qualche figura consolidata, è altrettanto palese che la sua sincerità di scrittore, il suo stile essenziale ma assolutamente non scialbo, immergono il lettore in un universo che sembra lontano (vista l’ambientazione afghana) ma in realtà parla (anche e sopratutto) di ognuno di noi, delle nostre debolezze, delle nostre incertezze, del nostro bisogno d’amore.

Amir è un personaggio complesso che porta nel cuore il peso della menzogna e della codardia. Tradisce, senza volerlo, il suo migliore amico, vittima forse di convenzioni sociali e razzismo culturale (lui è un pashtun, l’etnia dominante in Afghanistan, mentre Hassan un hazara) che non lasciano scampo. Ma sopratutto il suo è il penoso racconto di come un semplice gesto commesso (o meglio, non commesso) possa condizionare il resto di un’intera esistenza, condannandola ad un dolore così lancinante da essere quasi incomunicabile. E travolgere come un’onda anomala tutte le persone che lo circondano.

In questo, il Cacciatore di Aquiloni sa essere un grande, grandissimo libro. Nel raccontare, in maniera profondamente umana la storia di un dannato in cerca di redenzione, di una vittima delle debolezze umane che prima ancora del Giudizio Divino condanna se stesso e la sua misera esistenza, trascinandosi in una vita vuota e illusoria in cui poter credere di relegare al passato le colpe mai ammesse. In cui fuggire definitivamente alle responsabilità. Ma Amir non ha fatto i conti con il passato, che nelle parole del vecchio Rahim Khan torna a scuoterlo con tutta la carica di spaventosi rimorsi.

Esiste un modo per tornare ad essere buoni.

E noi lo scopriremo con lui.


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lunedì 7 settembre 2009 - ore 15:14


L’estate incantata - R.Bradbury
(categoria: " Poesia ")


Incantevole



[...] L’erba sussurrava sotto il suo corpo. Douglas abbassò il braccio sentendo il solletico dell’erba sulla pelle e più lontano le dita dei piedi si flettevano nelle scarpe. Il vento soffiava intorno alle orecchie che parevano diventate conchiglie.
I fiori erano soli, chiazze di cielo cadute in mezzo ai boschi. Gli uccelli scattavano come sassi lanciati nel vasto stagno rovesciato del cielo. Gli insetti volavano con chiarezza elettrica

Sono vivo sul serio, pensò. Non l’ho mai saputo prima e se l’ho saputo l’ho dimenticato.
Pensaci! Hai dodici anni e te ne accorgi solo adesso......[...]


L’Estate incantata (Dandelion Wine) è stato pubblicato per la prima volta nel 1957.

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martedì 7 luglio 2009 - ore 13:03


perchè l’ho fatto?
(categoria: " Vita Quotidiana ")




Beh insomma che dire di questo tormentone adolescenziale? Se avessi 10 anni di meno probabilmente avrei tutti i poster dell’attore Robert Pattinson sui muri della mia cameretta, facendo non poco incacchiare mia madre.
Fortunatamente di anni ne ho 26 ma sono riuscita ugualmente a farmi coinvolgere come una ragazzetta da questa storia d’amore improbabile tra un ragazzo-vampiro e una giovine 17enne nella provincia americana.
L’ho iniziato ieri pomeriggio e terminato verso l’1 di notte. Ammetto che la tensione erotica che scorre per tutto il libro, ti tiene inchiodata alla lettura. Banale/scontata la parte di "azione" inserita alla fine, poteva tranquillamente evitarla e/o sforzarsi a partorire qualcosa di più convincente.
Obiettivamente merita di essere letto se non altro per comprendere meglio il tormentone. (nulla a che vedere comunque con il nostro caro e immortale Harry Potter ).

ora sarò costretta a comprare gli altri 3 libri della saga, se non altro per capire come va a finire.

Quando Isabella Swann decide di lasciare l’assolata Phoenix per la fredda e piovosa cittadina di Forks, dove vive suo padre, non immagina certo che la sua vita di teenager timida e introversa conoscerà presto una svolta improvvisa, eccitante e mortalmente pericolosa... Nella nuova scuola tutti la trattano con gentilezza, tutti tranne uno: il misterioso e bellissimo Edward Cullen. Edward non dà confidenza a nessuno. Ma c’è qualcosa in Bella che costringe Edward dapprima a cercare di stare lontano da lei e quindi ad avvicinarla. Tra i due inizia un’amicizia sospettosa che man mano si trasforma in un’attrazione potente, irresistibile. Fino al giorno in cui Edward rivela a Bella il suo segreto...



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lunedì 6 luglio 2009 - ore 11:43


non buttiamoci giù.
(categoria: " Vita Quotidiana ")


Nick Hornby si sta arrampicando velocemente all’interno della mia personale classifica dei migliori autori contemporanei.

L’ennesimo libro geniale.


L’autore di Febbre a 90’, Alta fedeltà, Un ragazzo e Come diventare buoni, continua a raccontarci le passioni, le paure, le indecisioni degli uomini e delle donne di oggi in un nuovo romanzo spassoso e commovente, una storia ambientata nella Londra dei nostri giorni, che, nonostante il tema scioccante, è ricca di un humour irresistibile. La vicenda ruota attorno a quattro personaggi, che si ritrovano per caso nello stesso luogo con lo stesso terribile scopo: in cima a un palazzo per mettere fine alla propria vita. Ognuno ha le sue motivazioni: c’è un noto giornalista televisivo travolto dallo scandalo che si è giocato carriera, famiglia e reputazione andando a letto con una quindicenne; c’è una madre che non riesce più a sopportare la condizione di disabilità del figlio, ci sono l’adolescente sboccata e straordinariamente molesta e un musicista fallito, entrambi in crisi per una delusione amorosa. Che fare? La situazione si fa complicata e le soluzioni sempre più imprevedibili. Così, dopo un momento di iniziale perplessità, ha inizio un’animata discussione, gli aspiranti suicidi si raccontano, svelano i loro timori e le loro delusioni, fanno amicizia e infine, di comune accordo, decidono di scendere dal grattacielo. Da quel momento, però, la loro vita non è più quella di prima: ricominciare sarà difficile ma nella vita di tutti i giorni potranno contare sull’intima complicità che li lega e che li condurrà su strade prima impensabili.
Definito dal Sunday Times “lo scrittore migliore della sua generazione” , Nick Hornby riesce ancora una volta a dosare magistralmente umorismo, sentimento e vivacità, in un romanzo che fa rifettere ma anche divertire. Un ritratto pungente delle stranezze e delle bizzarrie della vita ma anche un invito a non “buttarsi giù”, a non farsi sopraffare dalle difficoltà, a vivere la vita con intensità ma anche con una positiva leggerezza.






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martedì 30 giugno 2009 - ore 00:25


nonostante tutto
(categoria: " Accadde Domani ")




eri e rimarrai sempre un grande.





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giovedì 18 giugno 2009 - ore 01:17


ventisei e sentirli tutti. [da leggere = almeno io ci sono arrivata]
(categoria: " Vita Quotidiana ")


questo post è dedicato a me e al buon vecchio jslf flsj che di anni ne ha raccolti ben trenta, ritratti al nostor riuscitissimo pranzo collinare di compleanno.















auguriiiiiiiiiiiiiiii a me a te a tuttiiiiiiiiiiiiii

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sabato 13 giugno 2009 - ore 00:08


..come ho fatto a vivere senza?
(categoria: " Vita Quotidiana ")




Il giovane Holden - J.D.Salinger

amo questo libro. avrei voluto non finisse mai. sono profondamente innamorata di Holden e adoro questo scrittore che più di mezzo secolo fa ha scritto un romanzo pazzesco.
Come ho fatto a vivere senza??

è un capolavoro. e non ho altro da aggiungere.

“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.”



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