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ORA VORREI TANTO...



STO STUDIANDO...

NON STO STUDIANDO.......MI GRATTO LE PALLE AL SOLE.

OGGI IL MIO UMORE E'...



ORA VORREI TANTO...



ORA VORREI TANTO...



ORA VORREI TANTO...







PARANOIE


1) scoprire di appartenere,seppur alla lontana,alla famiglia berlusconi....oh my god....sudo freddo al solo pensiero.

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HABEMUS PAPAM!!!








LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ
A DECIDERLO TOCCA A NOI
NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITÀ
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDE FUGGIRE
MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIÚ DURO D’OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI S’ADUNARONO
PER DIGNITÀ NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO
SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE
RESISTENZA!!










"La civiltà dei consumi."










COME NEL BLOG DEL VITTO, ANCHE IN QUESTO SI SUPPORTA SEBASTIEN CHABAL, MA NON LA NAZIONALE FRANCESE DI RUGBY









-Il rugby è un gioco per gentiluomini di tutte le classi sociali, ma nn lo è per un cattivo sportivo, a qualsiasi classe appartenga.

-Il rugby è come l’amore. Devi dare prima di prendere. Quando hai la palla è come fare l’amore. Devi pensare al piacere dell’altro prima che al tuo.

-Il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie. Il Rugby è uno sport bestiale giocato da gentiluomini.



Il campione delle libertà"















giovedì 23 dicembre 2010 - ore 15:09


L’eleganza......
(categoria: " Sport ")




Lo sport più bello che ci sia.

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martedì 29 settembre 2009 - ore 00:56


Questione di stile...
(categoria: " Vita Quotidiana ")








i fascisti nell’infangare la persona altrui, non avevano tale raffinatezza......

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domenica 20 settembre 2009 - ore 18:10



(categoria: " Vita Quotidiana ")


Film Stupendo!!!
Assolutamente da vedere.









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domenica 22 marzo 2009 - ore 15:37


27 March --> Let’s send a Condom to Pope Ratzinger! papa preservativo
(categoria: " Vita Quotidiana ")




Il 27 marzo aderite in massa all’iniziativa: " Let’s send a Condom to Pope Ratzinger! papa preservativo"
Inviate un bel goldone a questo indirizzo:

Prefettura della Casa Pontificia
00120 Città del Vaticano.

Speditelo in prioritaria


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martedì 27 gennaio 2009 - ore 16:23


................
(categoria: " Vita Quotidiana ")










..................MA DIO PORCO!!!!!

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lunedì 15 dicembre 2008 - ore 19:57


Quando si dice mirare bene.......
(categoria: " Vita Quotidiana ")



A volte la vita è veramente strana. Sei il presidente dell’unica super potenza rimasta su questo pianeta; puoi bombardare o invadere, a piacimento, il paese che quella mattina ti sta un pò sulle balle. Puoi rovinare un paese del 3 mondo mettendogli un embargo economico, puoi farti fare dei gran pompini da tutte le stagiste che vuoi,....insomma sei una sorta di Dio in terra,....ma rischi di beccarti un paio si scarpe numero 45 in faccia..........è proprio vero che la vita è strana a volte.






P.S: se lo beccava mi piegavo dal ridere per una settimana intera.

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martedì 18 novembre 2008 - ore 16:31


Da vedere....
(categoria: " Vita Quotidiana ")




Film assolutamente da vedere, anche questa volta Giordana non si è smentito.
Parlare di guerra civile in questo paese, ancora oggi, non è cosa facile, rischiando di fare del revisionismo storico da 4 soldi come quello di Pansa e Vespa.
Marco Tullio Giordana invece è riuscito, a mio avviso, a mettere in crisi quell’ alone "mitologico" della Resistenza, senza però togliere nulla alla sua importanza e necessità storica.
Non c’è revisionismo nel suo film; al contrario per chi abbia letto "Una guerra civile" di Pavone, potrà capire come gli abusi del ventennio fascista abbiano creato nei 20 mesi di guerra civile, un clima estremamente violento, da "resa dei conti", dove anche i partigiani (soprattutto comunisti), in nome di un sentimento chiamato vendetta, si macchiano di sommarie esecuzioni, talvolta anche di innocenti come nel caso del film.


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lunedì 10 novembre 2008 - ore 13:05


Pura adrenalina!!!!
(categoria: " Vita Quotidiana ")


Sabato 8 novembre ore 15.00 stadio Euganeo Padova; test match Italia-Australia di rugby.
SPETTACOLO IMPERDIBILE!!!


Ecco i "grossi" che si riscaldano. (da notare Perugini )


Son veramente GROSSI sti canguri.


Fratelli d’Italia......




.....notare la stazza del pilone australiano....


....e comunque vedere una meta di Bergamasco e un drop da quella distanza di Marcato all’Australia,....NON HA PREZZO!!!!









P.S: il rugby da assuefazione......è peggio di una droga, statene alla larga!!!

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giovedì 6 novembre 2008 - ore 17:20


Il dente del giudizio.....
(categoria: " Vita Quotidiana ")




Io non so come mai si chiami dente del giudizio, ma di sicuro so che "il dopo" fa decisamente male.
E’ come se per 3 giorni il tuo peggiore nemico ti abbia gonfiato la faccia di cazzotti, che ti senti sto bernoccolo nella gengiva.

Buona visione






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giovedì 30 ottobre 2008 - ore 10:58


E bravo Cossiga.....
(categoria: " Vita Quotidiana ")


Anche questa volta il buon Cossiga ha dato dimostrazione di grande lungimiranza:

Da Repubblica
Un camion carico di spranghe
e in piazza Navona è stato il caos

Caschi, passamontagna e bastoni. E quando passa Cossiga
un anziano docente urla: "Contento ora?"
La rabbia di una prof: quelli picchiavano e gli agenti zitti


AVEVA l’aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c’era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un’onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi.

Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove.

Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent’anni, ma quello che ha l’aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un’altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell’università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse.

Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l’educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C’è un’insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un’azione di violenza da parte dei miei studenti. C’è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c’entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire".

Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l’hanno appena sentito tutti! Chi crede d’essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l’equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov’è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l’avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto".

Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all’ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì".

È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un’azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati".

Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L’altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.

Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s’affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l’assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s’avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell’Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae.

A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all’occupazione, s’aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l’idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo".






Da notare le splendide frasi dei Poliziotti, gente che dovrebbe essere pagata per tutelare l’ordine e prevenire atti come questi. (e mi torna stranamente in mente il G8 di Genova :look
Del resto questi sono i frutti che si raccolgono quando un Presidente del Consiglio si permette di dire che negli Atenei ci vuole la Polizia, e quando un Senatore a vita (a mio avviso un pò rinco...) auspica all’uso della violenza in modo indiscriminato. Succede che 4 deficenti di estrema destra si sentono legittimitai a menare le mani.







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