Chi più ne ha, più ne metta...
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[ ELENCO ULTIMI COMMENTI RICEVUTI ]
giovedì 17 aprile 2008 - ore 18:29
Rieccomi!!!
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Giusto per annunciarvi signori, che il medesimo da martedì 8 aprile è
DOTTORE IN ARCHITETTURA .jpg)
Applausi, grazie. E ora, si salvi chi può.
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lunedì 31 dicembre 2007 - ore 16:24
...di nuovo
(categoria: " Vita Quotidiana ")
BUON 2008 A TUTTI!
E IN PARTICOLARE A ME, CRIBBIO...
AUGURI!!!
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PERMALINK
sabato 29 dicembre 2007 - ore 15:40
...cos’altro si può aggiungere?
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Tassitani: legale Fusaro Carlo Covi rinuncia a mandato (ANSA) - VICENZA, 28 DIC - L’avvocato Carlo Covi (
consigliere regionale dello Sdi e già difensore di alcuni brigatisti) rinuncia al mandato di difensore di fiducia di Michele Fusaro, presunto assassino di Iole Tassitani. Il legale, il cui operato e’ al vaglio dei magistrati della Dda di Venezia, passa l’incarico agli avv. Piero Longo e Chiara Balbinot di Padova che stanno assistendo l’indagato nel corso dell’interrogatorio nel carcere di Vicenza. ’E’ una questione di stile’ spiega Covi motivando la sua decisione. ’Ben vengano - aggiunge - gli accertamenti della procura’.
Orate fratres
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PERMALINK
lunedì 24 dicembre 2007 - ore 18:03
...bene, pare giunto il momento
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Con un sincero augurio che il 2008 sia migliore, e non di poco, per tutti, e quindi anche per me

...
TANTI AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI!!!
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PERMALINK
lunedì 24 dicembre 2007 - ore 17:56
...a chi continua a dire che il sistema calcio non è malato
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Drettamente da
Gazzetta.it :
MILANO, 24 dicembre 2007 - La scorta invece degli assistenti. Pierluigi Collina da arbitro era abituato ad avere due compagni di viaggio durante i 90 minuti della partita, ma certo avrebbe fatto di sicuro a meno degli angeli custodi anche fuori dal campo. Eppure da quasi un mese il designatore è costretto a convivere con degli agenti che lo seguono in ogni suo movimento.
CLIMA IMBARBARITO Ma perché questa precauzione? La decisione è stata presa dal comitato dell’ordine pubblico e la sicurezza di Lucca, composto da prefetto e questore. Probabile che gli organi di giustizia stiano svolgendo un’indagine per qualcosa (minacce?) che potrebbe mettere in pericolo la sicurezza di Collina. Una situazione che non può lasciare indifferente il pianeta calcio: come si fa a parlare di terzo tempo quando il capo degli arbitri è costretto a vivere con la scorta, come un magistrato anti-mafia. E invece deve "solo" occuparsi di preparare e scegliere i direttori di gara dei campionati di A e B. Un ruolo importante e delicato, per come in Italia sono vissuti gli errori dei fischietti, ma che non possono giustificare un provvedimento restrittivo della libertà personale. Da quando l’ex arbitro è stato nominato designatore-allenatore il clima si è rapidamente imbarbarito, con continui attacchi personali. Certo, il diritto di critica è sacrosanto: a volte, però, gli eccessi possono portare indirettamente a dei cortocircuiti pericolosi. Insomma, di cattivi maestri nel calcio non se ne sente davvero il bisogno.
SENZA PRIVACY Collina ha preferito non commentare, ma è chiaro che il provvedimento non può renderlo felice. La scorta lo segue ovunque: da quando la mattina va a comprare i giornali, al ristorante, alle riunioni di lavoro, allo stadio. Una presenza discreta quella degli agenti, ma continua. Tanto per rendere l’idea: la tanto cara corsa quotidiana sul lungomare di Viareggio diventa complicata da svolgere perché gli agenti non devono mai perdere di vista Collina e seguirlo in macchina non risponderebbe agli standard di sicurezza previsti in queste occasioni. Ieri il designatore non ha comunque rinunciato ad andare allo stadio: ha seguito dagli spalti il debutto in A (buono) del giovane Russo con accanto gli agenti. Come già è accaduto nel passato, non c’è stata nessuna contestazione nei suoi confronti. Eppure il comitato di sicurezza ritiene indispensabile la misura, segno che l’indagine in corso non è da prendere alla leggera. Anche per la presenza della scorta, Collina sta diradando le sue uscite. Tra l’altro, restando a casa può facilmente controllare in televisione tutte le partite in contemporanea. In ogni caso l’ex numero uno degli arbitri non ha nessuna intenzione di rinunciare al suo incarico a causa di questo "imprevisto".
ALTRI CASI Se non era mai accaduto nella storia del calcio italiano che il designatore avesse bisogno della scorta, purtroppo esistono altre situazioni analoghe che riguardano dei dirigenti: il vicepresidente de Milan, Adriano Galliani, e il presidente della Lazio, Claudio Lotito, hanno anche loro la protezione degli agenti a causa delle ripetute minacce di pseudo ultrà. Adesso a questa lista della vergogna si aggiunge Collina. Altro che terzo tempo: se continua così è inutile dare persino il calcio d’inizio.
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venerdì 21 dicembre 2007 - ore 16:07
...Davide! L’ottimismo è il sale della vita!
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Allora, vi racconto una storia. Uno sta giocando una partita di pallavolo, un’amichevole con la propria squadra. Verso fine amichevole che gli succede? Ricade da un attacco e -crack- un rumore inequivocabile gli balza all’orecchio. Dolore, dolorissimo, si siede per terra, ghiaccio e quant’altro. Prende, va a casa guidando nonostante tutto, va a dormire e il giorno dopo si sveglia e va dal dottore. Il ginocchio non è per niente gonfio, gli fa male a piegarlo ma l’escursione articolare è completa. Il dottore lo tasta sul ginocchio, gli preme le estremità, gli fa un male cane e gli dice: "Menisco, poco da fare." Allorché il ragazzo prende e il giorno dopo va a farsi una risonanza magnetica, sempre camminando, sempre con le proprie gambe, sempre col ghiaccio sul ginocchio nel frattempo mai gonfiatosi. Fa la risonanza e alla fine il tecnico gli dice: "Bah, è ancora grezza, ma i menischi sono a posto, ha compresso un po’ la spongiosa (??) ma pare che non ci sia niente. Un po’ di riposo e passa tutto". Il ragazzo raggiante torna a casa e dopo due giorni di letto e ghiaccio riprende a fare la sua vita, camminando e riprendendo lentamente funzionalità: il ginocchio fa male in certi frangenti, ma non si gonfia. "Boh, sarà solo questione di tempo" pensa il tipo, e intanto, una settimana esatta dopo, va a ritirare la risonanza. Esce, tira fuori l’esito pensando "Dai, tanto non c’è niente" e legge: "lesione traumatica di grado 1 al collaterale laterale, lesione traumatica di grado 2 al collaterale mediale, lesione traumatica di grado 3 al crociato anteriore, pari a rottura a tutto spessore. Nella norma tendini e menischi". Non male direi, da uno che non doveva avere niente...

P.S.: OGGI PRENOTO LA VISITA DALL’ORTOPEDICO, APPENA SO QUALCOSA VI FACCIO SAPERE
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giovedì 20 dicembre 2007 - ore 13:31
dopo la marmellata peruviana...il pasticcio alla padovana
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Si parla di nuovo di Auditorium, signori. Eh sì, perché dall’ultimo post sull’argomento (vedi) sono successe un po’ cosucce. Come annunciavo tempo fa, il vincitore, Alberto Cecchetto, di cui abbiamo una diapositiva in tema

e un’altra ancora più in tema

ideatore di un auditorium ipogeo con tutte le difficoltà di un’ipotesi tanto affascinante quanto ardita sotto molteplici punti di vista, era stato al centro di un sacco di polemiche circa la fattibilità dell’opera.

E vi risparmio, amici, tutte le questioni di merito, con cui è bene non tediarvi oltre. Ciò che merita riflessione però è la cronaca. Dovete sapere che nel frattempo il buon Cecchetto, dopo essere stato elogiato da Verdi e Giunta come il salvatore del Piovego, il portatore del Verbo Vitruviano

per un vizio di forma, è stato estromesso dal concorso. Pare che l’amico abbia fatto in maniera che il suo progetto fosse riconoscibile all’atto della valutazione da parte della giuria (cosa vietata in tutti i concorsi di architettura), annullando così di fatto il risultato del concorso. Fatto assai strano, che comunque può succedere: ciò che non si spiega però, è che in sede di giudizio il fatto era ben noto ai giurati, i quali però, con votazione apposita, hanno giudicato di poco conto il vizio di forma.
Cos’è successo quindi, al momento della presentazione del ricorso da parte dello studio Kada (secondo classificato) proprio in merito al citato vizio di forma, che ha cambiato così radicalmente le carte in tavola? Questo non è dato saperlo. Quello che è successo invece è che Cecchetto ha fatto ricorso al Tar e ha perso (notizia della settimana scorsa), sancendo di fatto la vittoria di Kada e passando così da novello Michelangelo a non avere neanche il rimborso spese di 30.000 euro (risibile, non avete idea dei costi di un progetto simile) previsto dal regolamento.
Ma la cosa veramente interessante è che nella motivazione del controricorso di Cecchetto c’è un’accusa precisa e provata secondo cui anche il progetto di Kada ha lo stesso identico vizio di forma!!! E la giuria ne era consapevole!!!
Evviva. Il bello però deve ancora venire. ci si chiederà infatti: "e il Comune? Non dice niente?" Nonnò, il Comune parla eccome, e purtroppo perde l’occasione di starsene un po’ zitto. Dai toni trionfalistici testé citati a proposito di Cecchetto, si è passati a un pilatesco "Qualsiasi progetto va bene, purché si faccia", troppo preoccupati di perdere la faccia per non riuscire a realizzarlo entro il 2009, termine del mandato dell’attuale Giunta. Al punto, pensate, di voler impedire a Cecchetto di ricorrere al Consiglio di Stato per non impugnare la sentenza del Tar (suo sacrosanto diritto); non solo, arrivando addirittura a violare il regolamento del concorso decidendo di attribuire ugualmente il rimborso spese a Cecchetto nonostante fosse stato escluso dalla competizione, per convincerlo a non ricorrere! In pratica comprando il suo silenzio! E tutto questo dopo polemiche comparse sui giornali in merito a pressioni politiche e fuga di notizie riguardo i lavori della giuria, di cui abbiamo un’altra diapositiva

E la telenovela, amici, è appena all’inizio.
In ogni caso, vien da dire...Bravi, complimenti. Complimenti a tutti. Una straordinaria occasione per dotare Padova di una delle tante (troppe) cose che mancano alla città cardine del Nordest, un’occasione per fare grande architettura dopo quelle perse (stadio Euganeo, metrotram) e quelle che abbiamo rischiato di perdere (memorial di Libeskind), e noi qui a fare cosa? A fare il solito teatrino all’italiana, a mostrare al mondo il nostro lato peggiore, quello di impastare inciuci allegramente e senza nessun ritegno. Applausi.
Cosoliamoci con alcune immagini dei plastici dei progetti del concorso, davvero interessanti:
il progetto Cecchetto

quello attualmente vincitore, di Kada&Wittfeld (affascinante dai rendering, ma quella sala stile torre di controllo...mah...)

quello di David Chipperfield (un po’ anonimo)

quello di Arata Isozaki (il teatro all’aperto non mi piace per niente)

quello di Archea (originale)

quello di Ben Van Berkel (molto Opera di Sidney)

quello di Herrmann Hertzberger (molto scatolotto, un po’ gratuito)

e infine quello di Odile Decq, tra i miei preferiti
Orate fratres
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martedì 18 dicembre 2007 - ore 16:23
...sempre più senza parole
(categoria: " Vita Quotidiana ")
Oggi leggevo sul mio giornale di cronaca rosa preferito, vale a dire il "Mattino di Padova". Sfoglia di qua, sfoglia di là, leggo sempre un sacco di cose interessanti: il tram, le torri, il ponte di Limena che viene chiuso per installarvi una passerella e il genio del sindaco di Vigodarzere che non sa nulla (con buona pace delle attività commerciali vigodarzerine adiacenti, che l’hanno allegramente scoperto stamane sul giornale quando ai colleghi dirimpettai limenesi il loro sindaco lo ha detto da mesi)...insomma il solito teatrino della varia umanità locale, quando un trafiletto rapisce la mia attenzione.
Vi ricordate il caso, andato su tutti i giornali, della cellula patavina brigatista sgominata qualche tempo fa? E vi ricordate all’epoca la solita patetica e tristissima gara, peraltro del tutto legittima, a dissociarsi e a condannare di sindacati, centri sociali e partiti della sinistra diciamo meno moderata? Beh, in detto articolo, nella stessa pagina dove si parla della possibilità che Ilda Boccassini, cioè il p.m. principe della vicenda, si trasferisca a Padova da Milano, si scopre, o almeno io scopro, che tre degli imputati hanno un avvocato difensore.
"Giustizialista!", direte voi. Assolutamete no, dico io, non c’è nulla di strano che questi amabili e pacifici personaggi abbiano il diritto a difendersi (ebbene sì, lo ammetto, un po’ garantista lo sono anch’io), ci mancherebbe. Quello che è strano, e che si legge nell’articolo, è che a difenderli siano questi due personaggi:

Monica Balbinot, Assessore alla Cultura del Comune di Padova

Carlo Covi, consigliere regionale di minoranza
Ora, giusto perché sia chiaro che il mio non è un ragionamento di parte, non citerò il partito cui appartengono i due personaggi (anche se è il segreto di Pulcinella

). Però la domanda che non posso non farmi è: ma se tre rappresentanti delle istituzioni, e cioè dello Stato, difendono in tribunale tre persone accusate di eversione, vale a dire crimini contro lo Stato, con prove tra l’altro al di là di ogni presunzione di innocenza...
...CAZZO PARLIAMO A FARE NOI DI LEGALITA’? Mah...
Orate fratres
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martedì 18 dicembre 2007 - ore 10:51
...la faccia bella del calcio
(categoria: " Vita Quotidiana ")

Giusto per ribadire che le opinioni recentemente espresse dal sottoscritto sulla miseria del sistema calcio rimangono tutte, ma non si può rimanere insensibili alle gesta di un campione che a 39 anni, discendente di una dinastia che da cinquant’anni significa storia del calcio, alza al cielo il trofeo più importante.
Chapeau,
Paolino.
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PERMALINK
lunedì 26 novembre 2007 - ore 16:09
...senza parole
(categoria: " Vita Quotidiana ")
In questi giorni si parla di legalità, di immigrati che commettono delitti, di universitarie che muoiono uccise in circostanze oscure probabilmente per mano di chi pochi istanti prima stava consumando un festino (mmm, visto il numero di partecipanti che aumenta di ora in ora, direi più che festino una vera e propria orgia) a base di sesso, droga, alcool, e chi più ne ha più ne metta....Insomma, non proprio un bel periodo.
Se non che, che succede? Capita che compri un giornale, o apri la tv su un qualsiasi tg, e leggi una notizia che non capita tutti i giorni di leggere. Un sindaco, non diciamo di che partito è ne di dov’è, anche se è il segreto di Pulcinella

, dopo stucchevoli e vergognose frasi e dichiarazioni in stretto politichese da parte di personaggi che non cito per non incorrere in volgarità gratuite (ma due li voglio dire, Amato e Veltroni

), decide di lasciar perdere ogni tipo di demagogia e passa ai fatti, attuando una misura di regolamentazione dell’immigrazione nel proprio Comune basata unicamente sulla dichiarazione di una risibile remunerazione annuale di 5.000 euri annui. Niente razza, niente religione, niente cultura: un dato oggettivo, peraltro costituzionalissimo (ma l’Italia non è una Repubblica fondata sul lavoro?mah...), che interviene tra l’altro su un punto, quello lavorativo, che è, o dovrebbe essere, uno dei punti cardine di quello che è un detersivo con cui da anni si sciacquano demagogicamente la bocca politici e politichetti soprattutto (e mi dispiace dirlo) di certa sinistra pseudo-garantista e invece alla perenne miserevole ricerca di voti (non perché di sinistra...solo perché miserevoli e basta): l’INTEGRAZIONE. Che poi, 5.000euri annui!!!Annui!!! Io facendo l’allenatore di under 16 e lavorando in una casa editrice quattro giorni al mese prendevo di più!!!
E invece che succede? Succede che compri un giornale, il cui nome inizia per "M" e finisce per "attino di Padova", che, all’interno di una malcelata (e vergognosa) campagna ostile al detto sindaco, riporta che la magistratura (BOCCA TASI) ha aperto un fascicolo di indagine per usurpazione dei poteri di sindaco. Come se non bastasse, si scatena il solito plebiscito di paladini del nulla rivendicando "diritti, tolleranza e integrazione", e sciorinando la solita sequela di luoghi comuni da Nobel per la pace, primo tra tutti un sindaco diventato famoso per aver costruito muri in giro per i quartieri della sua città e che adesso evidentemente deve andare in cerca di riguadagnare consensi presso l’elettorato della sinistra radicale (e anche qua, BOCCA TASI). Il fatto curioso (più che curioso, inquietante) è che sempre sullo stesso giornale, in un trafiletto, si legge la testimonianza di un marocchino 49enne, cittadino italiano da 31, lavoratore contribuente, che ha intenzione di scrivere a Napolitano (n’altro de bon...) per rinunciare alla cittadinanza italiana, dato che lui, lavoratore in regola, non fa altro che pagare tasse, mentre i suoi fratelli nullafacenti e nullatenenti vivono in appartamenti pubblici e ricevono un sussidio dallo Stato.
Miei cari...
MA VI RENDETE CONTO? Questo per riflettere qual è il clima culturale in cui viviamo, senza aggiungere altri commenti (anche perché avrete già capito come la penso...).
Ma non è mica finita qua. Perché, sullo stesso giornale, giri pagina e leggi dell’altro caso che sta tenendo banco in questi giorno, ossia l’omicidio di Perugia. Fatto esecrabile, vicenda realmente squallida, che però rappresenta uno squarcio su quella che è la realtà di molta gioventù d’oggi, di molta gioventù Erasmus in particolare e soprattutto di un messaggio culturale deviante, proposto e veicolato dai media, spacciato per una (anche qua) demagogica e qualunquista rivendicazione di presunte libertà personali, e invece bieca esaltazione dell’edonismo più sfrenato. Un messaggio per cui se non trasgredisci sei uno sfigato, che nessuno può dirti cosa devi fare, che le regole non servono a niente, che sessodrogaeroccherrol sono quasi una tappa obbligata per affermare la propria indipendenza e voglia di libertà: tanto, chissenefrega, si vive una volta sola, per una volta che succede, poi se va male c’è l’aborto...Una cultura che non è cultura di vita, ma una cultura di autodistruzione, una cultura di morte. E va tutto bene, tutti a commentare lanciando strali contro il bacchettonismo pseudo-cattolico, salvo poi svegliarsi tutto d’un tratto quando ci scappa il morto, o quando magari dei tredicenni finiscono in galera per spaccio a scuola: e allora di nuovo ci si straccia le vesti, si lanciano editti contro gli automobilisti ubriachi, i ragazzini che si fanno le canne, e si scopre d’un tratto che il sesso libero e promiscuo è pratica molto in voga soprattutto tra gli universitari in trasferta. E allora via a simposi di psicologi, psichiatri, con il Crepet di turno (di nuovo, BOCCA TASI) a riempirsi la bocca di sentenze e a insegnarci come si fa a vivere. E via, per due o tre giorni, per poi dimenticarsi tutto e ricominciare non appena ci scappa di nuovo il morto. Perugia è testimonianza di una realtà molto più vicina di quel che si pensa, e sbaglia chi pensa sia una storia in cui siano coinvolti dei maniaci, sadici e cose di questo tipo (ho sentito parlare, appena successo il fatto, di omicidio rituale

). E’ semplicemente un "festino" più estremo di altri finito male. Molto male. E il fatto che i protagonisti siano figure del tutto ordinarie ci deve dire che non si tratta di una tragedia capitata a persone malate, ma tutt’altro, ossia di una fatalità successa a delle persone assolutamente normali, con una vita del tutto normale, ma semplicemente portatrici di uno stile di vita che, se l’avessero raccontato in giro un mese fa, cioè prima dell’accaduto, sarebbero passate per delle persone brillanti che conducono una vita "piena di stimoli". E allora, più che cercare l’assassino, forse sarebbe il caso di fare un passo indietro e riflettere su cosa vuol dire vita e cosa vuol dire libertà.
Credo di dire cose banali, che chiunque in questi giorni sottoscriverebbe (tra un paio di mesi, a caso sgonfiato, non ne sono così sicuro...). Bene, sul "Mattino" dicevo, giro la pagina e leggo un articolo sulla presentazione del libro di una pubblicitaria di successo trentaseienne che racconta della storia, molto simile alla sua, di una studentessa in Erasmus e del suo soggiorno all’estero, passato tra canne, sesso promiscuo, una relazione con uomo sposato del posto e, ci si augura, anche esami, il tutto chiosato come "un percorso iniziatico, una tappa imprescindibile per trovare la propria indipendenza e dare un senso alla propria vita".
Eh sì. Sono proprio uno sfigato.
Orate fratres
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