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Daniele Luttazzi

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"L’uomo che usciva la gente" (un capolavoro della Settima Arte!)

STO ASCOLTANDO

Cambia lo superficial
cambia también lo profundo
cambia el modo de pensar
cambia todo en este mundo

Cambia el clima con los años
cambia el pastor su rebaño
y así como todo cambia
que yo cambie no es extraño

cambia el más fino brillante
de mano en mano su brillo
cambia el nido el pajarillo
cambia el sentir un amante

Cambia el rumbo el caminante
aunque esto le cause daño
y así como todo cambia
que yo cambie no es extraño

Cambia, todo cambia
Cambia, todo cambia
Cambia, todo cambia
Cambia, todo cambia

cambia el sol en su carrera
cuando la noche subsiste
cambia la planta y se viste
de verde en la primavera

Cambia el pelaje la fiera
cambia el cabello el anciano
y así como todo cambia
que yo cambie no es extraño

Pero no cambia mi amor
por mas lejos que me encuentre
ni el recuerdo ni el dolor
de mi tierra y de mi gente

Y lo que cambió ayer
tendrá que cambiar mañana
así como cambio yo
en esta tierra lejana.

Cambia, todo cambia...

ABBIGLIAMENTO del GIORNO

Abbigliamento?!?
Cosa c’entra?
Preferisco presentarvi:


Il mio webmaster


Il mio commercialista


Il mio padre spirituale


Il mio ideale estetico



Il mio mentore culturale


Il mio dentista


Il mio avvocato


Il mio cantante preferito


Il mio ballerino preferito


Il mio attore preferito


ORA VORREI TANTO...

Una musicassetta di Mariottide

STO STUDIANDO...

I VULNERABILI
fonica, video e voci

LE COSE MUTE
musiche originali, suoni, fonica

DESTINATARIO SCONOSCIUTO
attore, co-regia

I GIORNI DI TADAO
attore

LETTURE D’ATTORE
voce recitante, attore, musicista, fonico

GAROLLANDO
voce recitante, attore, musicista, fonico

KADDISH
attore, video

L’ERCOLE UBRIACO
attore, fonica

IL RITORNO DI CASANOVA
attore

LA LUNGA NOTTE DEL DOTTOR GALVAN
attore

(C’ERA UNA VOLTA) UN HOBO IN AMERICA
fonico

L’AMORE, LA GUERRA E SOTTO I PIEDI I FIORI D’IRLANDA
attore, musicista

LAKE DISTRICT LIVE
musicista, (se capita) fonico

I SENZAPELLE
attore, musiche originali

RUBBER BISCUITS
musicista

OGGI IL MIO UMORE E'...

25/04 El Salvador Pub
Campodarsego (PD)
ore 22.00
RUBBER BISCUITS LIVE

09/05 Sagra di S. Lazzaro
Padova
ore 22.00
RUBBER BISCUITS LIVE

17/05 Artisti in Piazza
Padova
ore 17.00
LAKE DISTRICT LIVE
(musicista)

21/06 Festa di beneficenza
Spinea (VE)
ore 22.00
RUBBER BISCUITS LIVE

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Questo blog raccoglie un po’ le tappe di un percorso cominciato qualche mese fa, con un inizio partito più o meno da solo e una destinazione assolutamente sconosciuta. In mezzo succedono tante cose, che quasi quotidianamente spostano la prospettiva e rendono inedito l’apparentemente usuale.
(Se qualcuno ha capito cosa ho scritto, per favore mi scriva e me lo spieghi, please)

Grazie per esservi fermati un po’ qui, se volete lasciare un saluto e un commento, ben vengano.

Un caro saluto anche all’utente "ospite", che passa qui sul mio blog con devota ostinazione...


lunedì 20 luglio 2009 - ore 21:53


Tra Sl’oco
(categoria: " Vita Quotidiana ")


Caricati male sul portapacchi c’erano tutti i numeri della rivista "Casa dolce casa" (l’unica rivista di arredamento pasticceria arredamento), le foto di Ali Babà e i 39 ladroni (uno scattava la foto), e poi lo sgà del tipo bello e la bici del tipo cletta.
A. Bergonzoni

Ci siamo.
E poi, ci saremo.



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mercoledì 24 giugno 2009 - ore 23:26


work in progress
(categoria: " Musica e Canzoni ")


Meno Male.
Che il tempo cambia e cambiano le cose.
Si chiudono capitoli, se ne aprono altri.
Si riaprono pagine e ci si pensa un po’.
Intanto fai ordine nei cassetti, ci guardi dentro e ci trovi di tutto (tranne l’ordine, appunto).
Poi si apre una finestra (non ci entra aria), così ci scrivi.
E hai davanti quello che hai scritto
e quello che stai scrivendo
e qualcosa che è stato scritto.
Quindi.
Rimetto un po’ in ordine
limito la confusione
e come sempre
qualcosa funzionerà.




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lunedì 15 giugno 2009 - ore 22:59


L’anima
(categoria: " Poesia ")


L’anima la si ha ogni tanto,
nessuno la ha di continuo, per sempre.
Giorno dopo giorno,
anno dopo anno,
possono passare senza di lei.
A volte nidifica un po’ piu’ a lungo,
sole in estasi e paura dell’infanzia,
a volte solo nello stupore dell’essere vecchi.
Di rado ci da una mano in occupazioni faticose,
come spostare mobili, portare valige
o percorrere le strade con scarpe strette,
quando si compilano moduli,
si trita la carne,
di regola ha il suo giorno libero.
Su mille nostre conversazioni
partecipa ad una,
ed anche a questo non necessariamente,
poiche’ preferisce il silenzio,
quando il corpo comincia a dolerci e dolerci,
smonta di turno, alla chetichella,
e’ schifettosa,
non le piace vederci nella folla,
il nostro lottare per un vantaggio qualunque
e lo strepito degli affari, la disgusta,
gioia e tristezza
non sono per lei due sentimenti diversi,
e’ presente accanto a noi
solo quando essi sono uniti.
Possiamo contare su di lei
quando non siamo sicuri di niente
e curiosi di tutto,
tra gli oggetti materiali
le piacciono gli orologi a pendolo
e gli specchi, che lavorano con zelo
anche quando nessuno guarda.
Non dice da dove viene
e quando sparira’ di nuovo,
ma aspetta chiaramente simili domande.
Si direbbe che
cosi’ come lei a noi,
anche noi siamo necessari a lei,

per qualcosa.

Wislawa Szymborska

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sabato 18 aprile 2009 - ore 11:15


Wor(l)ds
(categoria: " Riflessioni ")


Gli aggiornamenti del blog si diluiscono.
Questo è il post del post venerdì 17.

In questi giorni come al solito sono successe diecimila cose, fra concerti, spettacoli, giri in furgoncino, corse...
Come sempre pare impossibile la quantità di elementi. Ma a parte questo, dove mi trovo io adesso?

Mi trovo dentro a un posto non mio; ci sono arrivato usando delle chiavi non mie, con una macchina non mia. Sono da un’altra parte. Quindi mi pare giusto scrivere qualcosa qui. Questo posto non è un posto mio, ma un po’ è come se lo fosse. E’ un po’ l’anteprima del posto che sarà, che oltretutto non è neanche da qui poi così lontano nello spazio e nel tempo.

Io qui mi guardo attorno. Se sei in un posto non tuo devi guardarti attorno. Se fossi una persona pratica guarderei i mobili, gli oggetti, le cose concrete. Non è il mio caso, quindi la mia attenzione è rivolta altrove.
Io guardo le parole.

Qui di parole ce ne sono ovunque. Le trovi nei posti più impensati, non solo nei libri o dove ti aspetteresti di trovarle. Sono sempre attorno a te, ti accompagnano, ti seguono, ti fanno compagnia.
Ieri le parole le ho trovate anche sul muro e sulla porta. Non cartelli, parole. Scritte anche in grosso, così che le leggi proprio bene.
D’altra parte, sono qui a causa di una serie di parole: prima di inchiostro, poi di silicio, poi di aria, poi ancora di inchiostro. Parole che ti fanno intuire, sospettare, capire.
E anche io ne ho usate, sì. Per esempio, ho fatto delle firme. Ho fatto delle firme per chiudere un capitolo e delle firme per aprirne un altro. Sai cos’è la firma? Sei tu che diventi una parola. Il tuo nome e cognome, che sono delle parole e vengono scritte su un foglio. Praticamente sei tu che vieni scritto su un foglio. Che intuizione, eh. Però se ci pensi non è mica banale.

Le parole sono venute in viaggio con me l’altro giorno: ho messo su un vecchio cd di un cantautore che non ascoltavo da tempo. La musica era bella, ma sono arrivate anche le parole. E’ come uno che ti racconta una storia, anzi, come un vecchio amico che si siede nel sedile accanto a te nel furgoncino e comincia a chiacchierare come una volta. Rieccoci qua.

Qui di parole ce ne sono ovunque. Erano in un bigliettino, e quelle stesse parole le ho ritrovate poco fa dietro a un foglio dove avevo appoggiato il mouse. Lì vicino, un altro foglio con il testo di una canzone nuova che ho sentito ieri... cercato il testo su internet e stampato. C’erano delle parole.

Devi ascoltare i testi delle canzoni. Alcuni sono belli, hanno un messaggio, altri sono magari stupidi e sembrano inutili. Ma in realtà anche dove meno te l’aspetti puoi sempre trovarci qualcosa.
Devi concederti all’ascolto.
Devi dare credito alle parole.
A volte le parole di segnano la strada, ti indicano il percorso.
Sono importanti.

Per esempio.

Io adesso mi trovo dentro a un posto non mio; ci sono arrivato usando delle chiavi non mie, con una macchina non mia. Sono da un’altra parte. Quindi mi è sembrato giusto scrivere qualcosa qui. Questo posto non è un posto mio, ma un po’ è come se lo fosse. E’ un po’ l’anteprima del posto che sarà, che oltretutto non è neanche da qui poi così lontano nello spazio e nel tempo.

Sono arrivato qui grazie a delle parole.




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martedì 3 marzo 2009 - ore 23:26


Dove osano i radicchi
(categoria: " Pensieri ")


Dopo circa un mese (uuh!) dall’ultimo post.
Se dovessi fare il riassunto di cosa è successo in circa un mese (dico circa anche perchè si tratta di febbraio, che già è più corto di suo), fonderei la tastiera.

Poichè alla mia tastiera ci tengo (oltretutto è anche nera, quindi mi viene il dubbio di averla già fusa senza essermene accorto), dirò soltanto che

- la data coi Lake è andata bene, ci han chiesto di tornare di nuovo (un altro po’ e suoniamo là fissi)
- i Lake stanno provando un nuovo progetto con un nuovo cantante, vedremo se e come andrà a finire
- i Rubber hanno ripreso coi concerti, superando fra l’altro una serata partita abbastanza male ma poi recuperata con calma: non male, per un gruppo di 12 elementi
- ho fatto anche una serata a teatro (in lettura) a Limena; partita un po’ sottotono, è risultata molto piacevole e ci siamo pure divertiti!
- continuo a girare in furgoncino e scassinare bancomat, con giornate alterne: calma quasi piatta o assurdità da incubi; comunque tutto si fa
- scelta la casa, ho trovato l’accordo con la banca e fra un paio di settimane circa si va al rogito: tempi rispettati, l’incredibile esiste, ormai non mi stupisco più
- Pippo è diventato papà; che storie... a fine marzo ripresenteremo le letture di Benni ad Albignasego, i testi sono pronti e il risultato credo sarà molto buono, la vedo proprio bene
- successivamente rispolvereremo Destinatario Sconosciuto per piazzare qualche data in giro; meno male, perchè lo spettacolo secondo me è valido
- dopo Kaddish, con Cristiano e Sebastiano stiamo pensando a un nuovo progetto; fase ancora un po’ confusa, ma è probabile che anche qui ne esca qualcosa di molto interessante.... vedremo
- ho risentito anche l’Hobo Enea, che mi ha chiesto di partecipare in qualche modo al suo progetto che sta definendo con più precisione; anche qui, cosa da valutare con attenzione
- non ho potuto partecipare alla bellissima laurea del grande Dario, però ho ricominciato a correre; l’importante è stare in forma! "Dipende quale forma", come ha detto Paolo dei Lake

E queste sono solo le cose salienti.
Verso il fine settimana, se tutto va bene (e deve andare bene) farò una giornata sulla neve, come non capita da secoli. Speriamo ci sia il sole. O almeno che non scravassi... sta pioggia ha davvero rotto, adesso serve il sole.

Il bello è che, in mezzo a tutto sto casino, l’unica cosa che mi fa veramente sorridere al pensiero e che mi attira veramente è di assaggiare un risotto-specialità e poi un piatto di radicchio. Di radicchio!
Ben ciò.
E mica scherzo!

Ecco anche perchè devo correre... mica posso incamerare risotti o altro e basta!

Intanto tutto avanza, e anche i passi si fanno in avanti.



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sabato 7 febbraio 2009 - ore 11:04


Lake District al Cafè au Livre
(categoria: " Musica e Canzoni ")


Questa sera
ore 22.00

CAFE’ AU LIVRE
via Degli Zabarella, 23
Padova

Lake District Live

TIZIANA GUERRA: voce, chitarra acustica
FRANCESCO MATTARELLO: chitarra acustica, checcofono, fisarmonica, cori
PAOLO SOLA: sax, clarinetto, oboe, flauto traverso, cori
PIERGIORGIO "PITER" DE FACCIO: basso
TITO PAVAN: chitarra acustica, glockenspiel, cori
SANDRO BORTOLAMI: percussioni
GIAN ANDREA CAPPUZZO: batteria, voce

ingresso libero!




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mercoledì 28 gennaio 2009 - ore 18:46


Holy days
(categoria: " Riflessioni ")


Lottando contro un’australiana incombente (che da venerdì scorso ha continuato a sfiorarmi e tormentarmi), sono riuscito comunque ad andare in scena con Kaddish.
Sabato sera al Teatro dei Filodrammatici di Este, ieri sera in due repliche presso la Sala Austriaca di Castel San Zeno, a Montagnana.

Il progetto è nato dalla collaborazione fra me (come attore), Cristiano (pianoforte) e Sebastiano (sax e clarinetto); il tema trattato era una potenziale... mattonata, ci siamo quindi posti l’obiettivo di gestire il tutto in modo discreto ed elegante. La risposta del pubblico è stata molto positiva e siamo contenti che i nostri sforzi abbiano raggiunto un bel traguardo.

Lo spettacolo, la salute poco stabile e altre strane novità hanno fatto sì che l’iter per la casa si sia interrotto per qualche giorno. Forse meglio così, bisogna anche riprendere il fiato, talvolta. In certi momenti penso di star tirando un po’ troppo la corda, ma al momento non ho molte alternative.

Però, caspita... sarà la stanchezza, sarà la pioggia, saranno tante cose, ma la voglia di fare una (sacrosanta) vacanza sale sempre di più. Il problema è che non ho molte possibilità di trasformare il pensiero in concretezza. E allora vado avanti così. Basta non sia sempre come oggi: colazione alle 8 e pranzo alle 17.30! Ma si può?!?

Però, d’altra parte, ieri ero a fare uno spettacolo in mezzo a un pianoforte ed un sax. Di cosa posso lamentarmi?!?



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sabato 24 gennaio 2009 - ore 12:55


Kaddish
(categoria: " Musica e Canzoni ")


Questa sera debutta uno spettacolo nuovo, che abbiamo preparato assieme a Cristiano e Sebastiano: Kaddish.
Pianoforte, sassofoni, clarinetto, voce narrante.
Il tema è quello della Shoah, con letture e musiche in tema. Ci abbiamo lavorato parecchio, speriamo venga fuori bene.
La prima è a Este, replicheremo a Montagnana martedì 27, il Giorno della Memoria.

Ieri, altra data dei Rubber Biscuits. Tutto bene, gruppo affiatato. Siamo stati contenti della serata, c’era un bel po’ di gente e abbiamo suonato direi bene. A parte qualche momento di spaesamento, dovuto anche all’interruzione causa guasto alla cordiera del rullante di Dario.

Dopo una intensa settimana di lavoro, ecco quindi un weekend di spettacoli. C’è però l’Australiana in giro, qualcuno ne sa qualcosa, e io sto aspirinandomi per contrastare una debolezza latente che non capisco se sia sintomatica o meno. Sperodinosperodinosperodinosperodino.

Come anticipato, lo stand-by è rientrato. Tutto ha ripreso a girare, e caspita se gira... nel senso che le cose proseguono senza sosta (anche troppo), impegni, corse, contrattazioni. A volte penso che dovrei farmi un paio di giorni di vacanza da qualche parte, ma non so mica quando riuscirò.

Boh. C’è una data però. Agosto. Luglio servirà per sistemare le ultime cose, agosto sarà il mese giusto. Il mese tosto. Si sposta il punto di riferimento.
Se sposti il punto di riferimento, prendi la bussola e controlla sempre dov’è il Nord. E’ dove c’è un puntino. E per essere sicuri che quel puntino sia nello stesso posto per tutti, è sufficiente... guardarlo dalla stessa posizione.

Una cosa alla volta.
Stasera, Kaddish.



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domenica 18 gennaio 2009 - ore 12:36


Stand-by (me?)
(categoria: " Pensieri ")


Poi muovi un passo e tutto cambia.

C’eri una volta tu, che ti trovavi nel tuo mondo. Tutto procedeva, con gli alti, con i bassi, su un binario comunque ben definito. Quello è il posto, quella è la direzione. Bene.
Poi ad un certo punto, crash.
Il binario non c’era più, c’era una curva oltre la quale le rotaie finivano di colpo, davanti a te il vuoto. La forza di inerzia ti spingeva avanti e tu passavi dalle rotaie all’aria, dalla terra al cielo, dalla corsa al volo.
Inizialmente un casino, non ti servono più le scarpe, non ti servono più le ruote, hai bisogno di ali, hai bisogno di nuvole.
Un po’ alla volta però ti organizzi, il casino si fa più ordinato, prendi le misure, adatti i parametri. E un po’ alla volta la nuova dimensione diventa tua, prendi confidenza, prendi padronanza.
Allora cominci a prendere in mano la situazione, a fare, a muoverti. E alcune cose ritornano ad essere percorribili.

Poi muovi un passo e.

Arriva qualcosa, che poi non dipende neanche completamente da te (e per questo è ancora peggio, dato che quindi non hai voce in capitolo - una delle cose peggiori che possano capitare, a ben vedere).
Si chiama stand-by.
In sé non è nulla di pericoloso o devastante, ma i suoi effetti sono ben concreti.
Le tue millemila cose in corso diventano ombre trasparenti e si spostano dalla visuale. Vanno in freezer. In verità proseguono e tu ci sei dentro, ma è come se anche tu fossi in freezer: ok, fai, ma non è che tu possa sentirne la vita e il calore; anzi, questo freddo un po’ ti raggela.
E’ il momento in cui, nel volo, ti rendi conto che sotto c’è aria; tu hai mai capito come fanno a stare su gli aerei? La fisica te lo spiega, ma la fisica è un po’ la negazione della magia e della fantasia, quindi ti rovina lo spettacolo. Chi se ne frega della fisica, è più bello vedere un aereo che vola e domandarsi come diavolo fa a non cadere.
E tu, come fai a non cadere?
Alla fine, sai benissimo cosa ti tiene su, quali sono i fili che ti sostengono, cosa c’è tutto intorno a te. Ma li vedi, tu i fili?
Non ci sono solo quelli, ce ne sono anche altri che puoi usare... ma a te servono quelli lucidi e trasparenti, non le corde grosse di emergenza. E sei ben conscio che questi fili sono fili d’argento, non i fili di un burattino.

Allora sei lì. Stand by. Trattieni il respiro. Senti i battiti. Ascolti i secondi. Sincope del tempo.
Non è nulla, sai, poi si riparte. Lo stand by è un’interruzione momentanea. Non si spegne nulla, quello sarebbe un altro, ben altro, discorso.

Hai presente quando fai un salto, quel momento in cui rimani
sospeso
per
qualche
millisecondo
per
aria, prima che la forza di gravità ti reclami di nuovo? Dove sei, in quel momento?

Poi muovi un.



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mercoledì 14 gennaio 2009 - ore 00:08


dUEMILA9
(categoria: " Riflessioni ")


Duemilanove.
Ti distrai un attimo e un anno è già passato.

Beh, effettivamente le distrazioni non mancano...
Talvolta sono talmente tante che uno si scorda da che cosa effettivamente si doveva distrarre.
Certo che ci sono dei momenti in cui ti trovi spiazzato. A me è capitato un paio di volte in libreria.

Il sottoscritto è spesso vittima di una sintomatologia ossessivo-compulsiva verso i libri. No dai. Più o meno. Sono cioè fra quelli che quando entrano in una libreria devono fare training autogeno per non riempire un carrello di libri e devastarsi il conto corrente.
C’è chi ha una passione, un genere, uno stile. Io sono nella bufera, seguo il vento, quello che mi capita sotto. Questo vorrei leggerlo, quello vorrò leggerlo, quell’altro non lo so, quello neanche lo vedo.

In questo periodo entro in libreria e rimango impermeabile. Imperturbabile. Impercosabile, insomma tutte le cose che cominciano con imper-
Imperchè?
Boh, forse avverto di avere meno tempo per un libro (quindi per me stesso): ma è forse vero?
E’ forse vero che le circostanze mi stanno spostando degli equilibri e delle abitudini?
Neanche per sogno.
Sono piuttosto dei periodi di assestamento, dove uno deve sistemare delle mensole prima di appoggiarci dei libri, piantare dei chiodi prima di appendere i quadri, avvitare una lampadina prima di accendere la luce. Quindi la cosa che trovo divertente è che io in libreria al momento ci vado con la cassetta degli attrezzi; e non guardo cosa c’è ma cosa ci potrebbe essere. Poi, un po’ alla volta, tornerò a guardare quello che ci sarà, perché sarà quello che sarebbe potuto essere.

Ecco che allora avrò un libro nuovo sul comodino e la sensazione che leggerlo sarà un vero piacere e relax.




***


Piccola postilla.
Sto per cosare una casa, e devo parlare di cifre un po’ impossibili. Se ascolti radio e tv, parlano di manovre finanziarie o piani scellerati per salvare compagnie con quantità mostruose di soldi (per fortuna ci siamo noi che paghiamo le tasse, se no poveretti loro, come farebbero?); guardi una partita di calcio e ti ricordano che quel tizio in mutande che corre come un chihuahua guadagna in una settimana quanto tu in 10 anni. C’è un che di grottesco in tutto questo. Non drammatico, per fortuna. Ma è grottesco. E’ sempre più consigliabile crearsi uno stato mentale coerente per far fronte a tutto ciò.
Chi confonde lo stato mentale col placebo indotto si sposti, grazie.

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