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allistaire, 39 anni spritzino di Feriole (PD) CHE FACCIO? Musica, teatro e tutta una serie di assurdita' Sono middle [ SONO OFFLINE ] [ PROFILONE ] [ SCRIVIMI ] STO LEGGENDO Daniele Luttazzi HO VISTO "L’uomo che usciva la gente" (un capolavoro della Settima Arte!) STO ASCOLTANDO Cambia lo superficial cambia también lo profundo cambia el modo de pensar cambia todo en este mundo Cambia el clima con los años cambia el pastor su rebaño y así como todo cambia que yo cambie no es extraño cambia el más fino brillante de mano en mano su brillo cambia el nido el pajarillo cambia el sentir un amante Cambia el rumbo el caminante aunque esto le cause daño y así como todo cambia que yo cambie no es extraño Cambia, todo cambia Cambia, todo cambia Cambia, todo cambia Cambia, todo cambia cambia el sol en su carrera cuando la noche subsiste cambia la planta y se viste de verde en la primavera Cambia el pelaje la fiera cambia el cabello el anciano y así como todo cambia que yo cambie no es extraño Pero no cambia mi amor por mas lejos que me encuentre ni el recuerdo ni el dolor de mi tierra y de mi gente Y lo que cambió ayer tendrá que cambiar mañana así como cambio yo en esta tierra lejana. Cambia, todo cambia... ABBIGLIAMENTO del GIORNO Abbigliamento?!? Cosa c’entra? Preferisco presentarvi: Il mio webmaster Il mio commercialista Il mio padre spirituale Il mio ideale estetico Il mio mentore culturale Il mio dentista Il mio avvocato Il mio cantante preferito Il mio ballerino preferito Il mio attore preferito ORA VORREI TANTO... Una musicassetta di Mariottide STO STUDIANDO... I VULNERABILI fonica, video e voci LE COSE MUTE musiche originali, suoni, fonica DESTINATARIO SCONOSCIUTO attore, co-regia I GIORNI DI TADAO attore LETTURE D’ATTORE voce recitante, attore, musicista, fonico GAROLLANDO voce recitante, attore, musicista, fonico KADDISH attore, video L’ERCOLE UBRIACO attore, fonica IL RITORNO DI CASANOVA attore LA LUNGA NOTTE DEL DOTTOR GALVAN attore (C’ERA UNA VOLTA) UN HOBO IN AMERICA fonico L’AMORE, LA GUERRA E SOTTO I PIEDI I FIORI D’IRLANDA attore, musicista LAKE DISTRICT LIVE musicista, (se capita) fonico I SENZAPELLE attore, musiche originali RUBBER BISCUITS musicista OGGI IL MIO UMORE E'... 25/04 El Salvador Pub Campodarsego (PD) ore 22.00 RUBBER BISCUITS LIVE 09/05 Sagra di S. Lazzaro Padova ore 22.00 RUBBER BISCUITS LIVE 17/05 Artisti in Piazza Padova ore 17.00 LAKE DISTRICT LIVE (musicista) 21/06 Festa di beneficenza Spinea (VE) ore 22.00 RUBBER BISCUITS LIVE ORA VORREI TANTO... ORA VORREI TANTO... ORA VORREI TANTO... PARANOIE Nessuna scelta effettuata MERAVIGLIE Nessuna scelta effettuata BLOG che SEGUO: BOOKMARKS MySpace Lake District (da Musica / Cantanti e Musicisti ) Il mio sito (da Pagine Personali / Siti creati da voi ) UTENTI ONLINE: |
Questo blog raccoglie un po’ le tappe di un percorso cominciato qualche mese fa, con un inizio partito più o meno da solo e una destinazione assolutamente sconosciuta. In mezzo succedono tante cose, che quasi quotidianamente spostano la prospettiva e rendono inedito l’apparentemente usuale. (Se qualcuno ha capito cosa ho scritto, per favore mi scriva e me lo spieghi, please) Grazie per esservi fermati un po’ qui, se volete lasciare un saluto e un commento, ben vengano. Un caro saluto anche all’utente "ospite", che passa qui sul mio blog con devota ostinazione... lunedì 20 luglio 2009 - ore 21:53 Tra Sl’oco Caricati male sul portapacchi c’erano tutti i numeri della rivista "Casa dolce casa" (l’unica rivista di arredamento pasticceria arredamento), le foto di Ali Babà e i 39 ladroni (uno scattava la foto), e poi lo sgà del tipo bello e la bici del tipo cletta. A. Bergonzoni Ci siamo. E poi, ci saremo. COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK mercoledì 24 giugno 2009 - ore 23:26 work in progress Meno Male. Che il tempo cambia e cambiano le cose. Si chiudono capitoli, se ne aprono altri. Si riaprono pagine e ci si pensa un po. Intanto fai ordine nei cassetti, ci guardi dentro e ci trovi di tutto (tranne lordine, appunto). Poi si apre una finestra (non ci entra aria), così ci scrivi. E hai davanti quello che hai scritto e quello che stai scrivendo e qualcosa che è stato scritto. Quindi. Rimetto un po in ordine limito la confusione e come sempre qualcosa funzionerà. LEGGI I COMMENTI (2) - PERMALINK lunedì 15 giugno 2009 - ore 22:59 Lanima L’anima la si ha ogni tanto, nessuno la ha di continuo, per sempre. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, possono passare senza di lei. A volte nidifica un po’ piu’ a lungo, sole in estasi e paura dell’infanzia, a volte solo nello stupore dell’essere vecchi. Di rado ci da una mano in occupazioni faticose, come spostare mobili, portare valige o percorrere le strade con scarpe strette, quando si compilano moduli, si trita la carne, di regola ha il suo giorno libero. Su mille nostre conversazioni partecipa ad una, ed anche a questo non necessariamente, poiche’ preferisce il silenzio, quando il corpo comincia a dolerci e dolerci, smonta di turno, alla chetichella, e’ schifettosa, non le piace vederci nella folla, il nostro lottare per un vantaggio qualunque e lo strepito degli affari, la disgusta, gioia e tristezza non sono per lei due sentimenti diversi, e’ presente accanto a noi solo quando essi sono uniti. Possiamo contare su di lei quando non siamo sicuri di niente e curiosi di tutto, tra gli oggetti materiali le piacciono gli orologi a pendolo e gli specchi, che lavorano con zelo anche quando nessuno guarda. Non dice da dove viene e quando sparira’ di nuovo, ma aspetta chiaramente simili domande. Si direbbe che cosi’ come lei a noi, anche noi siamo necessari a lei, per qualcosa. Wislawa Szymborska LEGGI I COMMENTI (2) - PERMALINK sabato 18 aprile 2009 - ore 11:15 Wor(l)ds Gli aggiornamenti del blog si diluiscono. Questo è il post del post venerdì 17. In questi giorni come al solito sono successe diecimila cose, fra concerti, spettacoli, giri in furgoncino, corse... Come sempre pare impossibile la quantità di elementi. Ma a parte questo, dove mi trovo io adesso? Mi trovo dentro a un posto non mio; ci sono arrivato usando delle chiavi non mie, con una macchina non mia. Sono da un’altra parte. Quindi mi pare giusto scrivere qualcosa qui. Questo posto non è un posto mio, ma un po’ è come se lo fosse. E’ un po’ l’anteprima del posto che sarà, che oltretutto non è neanche da qui poi così lontano nello spazio e nel tempo. Io qui mi guardo attorno. Se sei in un posto non tuo devi guardarti attorno. Se fossi una persona pratica guarderei i mobili, gli oggetti, le cose concrete. Non è il mio caso, quindi la mia attenzione è rivolta altrove. Io guardo le parole. Qui di parole ce ne sono ovunque. Le trovi nei posti più impensati, non solo nei libri o dove ti aspetteresti di trovarle. Sono sempre attorno a te, ti accompagnano, ti seguono, ti fanno compagnia. Ieri le parole le ho trovate anche sul muro e sulla porta. Non cartelli, parole. Scritte anche in grosso, così che le leggi proprio bene. D’altra parte, sono qui a causa di una serie di parole: prima di inchiostro, poi di silicio, poi di aria, poi ancora di inchiostro. Parole che ti fanno intuire, sospettare, capire. E anche io ne ho usate, sì. Per esempio, ho fatto delle firme. Ho fatto delle firme per chiudere un capitolo e delle firme per aprirne un altro. Sai cos’è la firma? Sei tu che diventi una parola. Il tuo nome e cognome, che sono delle parole e vengono scritte su un foglio. Praticamente sei tu che vieni scritto su un foglio. Che intuizione, eh. Però se ci pensi non è mica banale. Le parole sono venute in viaggio con me l’altro giorno: ho messo su un vecchio cd di un cantautore che non ascoltavo da tempo. La musica era bella, ma sono arrivate anche le parole. E’ come uno che ti racconta una storia, anzi, come un vecchio amico che si siede nel sedile accanto a te nel furgoncino e comincia a chiacchierare come una volta. Rieccoci qua. Qui di parole ce ne sono ovunque. Erano in un bigliettino, e quelle stesse parole le ho ritrovate poco fa dietro a un foglio dove avevo appoggiato il mouse. Lì vicino, un altro foglio con il testo di una canzone nuova che ho sentito ieri... cercato il testo su internet e stampato. C’erano delle parole. Devi ascoltare i testi delle canzoni. Alcuni sono belli, hanno un messaggio, altri sono magari stupidi e sembrano inutili. Ma in realtà anche dove meno te l’aspetti puoi sempre trovarci qualcosa. Devi concederti all’ascolto. Devi dare credito alle parole. A volte le parole di segnano la strada, ti indicano il percorso. Sono importanti. Per esempio. Io adesso mi trovo dentro a un posto non mio; ci sono arrivato usando delle chiavi non mie, con una macchina non mia. Sono da un’altra parte. Quindi mi è sembrato giusto scrivere qualcosa qui. Questo posto non è un posto mio, ma un po’ è come se lo fosse. E’ un po’ l’anteprima del posto che sarà, che oltretutto non è neanche da qui poi così lontano nello spazio e nel tempo. Sono arrivato qui grazie a delle parole. COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK martedì 3 marzo 2009 - ore 23:26 Dove osano i radicchi Dopo circa un mese (uuh!) dall’ultimo post. Se dovessi fare il riassunto di cosa è successo in circa un mese (dico circa anche perchè si tratta di febbraio, che già è più corto di suo), fonderei la tastiera. Poichè alla mia tastiera ci tengo (oltretutto è anche nera, quindi mi viene il dubbio di averla già fusa senza essermene accorto), dirò soltanto che - la data coi Lake è andata bene, ci han chiesto di tornare di nuovo (un altro po’ e suoniamo là fissi) - i Lake stanno provando un nuovo progetto con un nuovo cantante, vedremo se e come andrà a finire - i Rubber hanno ripreso coi concerti, superando fra l’altro una serata partita abbastanza male ma poi recuperata con calma: non male, per un gruppo di 12 elementi - ho fatto anche una serata a teatro (in lettura) a Limena; partita un po’ sottotono, è risultata molto piacevole e ci siamo pure divertiti! - continuo a girare in furgoncino e scassinare bancomat, con giornate alterne: calma quasi piatta o assurdità da incubi; comunque tutto si fa - scelta la casa, ho trovato l’accordo con la banca e fra un paio di settimane circa si va al rogito: tempi rispettati, l’incredibile esiste, ormai non mi stupisco più - Pippo è diventato papà; che storie... a fine marzo ripresenteremo le letture di Benni ad Albignasego, i testi sono pronti e il risultato credo sarà molto buono, la vedo proprio bene - successivamente rispolvereremo Destinatario Sconosciuto per piazzare qualche data in giro; meno male, perchè lo spettacolo secondo me è valido - dopo Kaddish, con Cristiano e Sebastiano stiamo pensando a un nuovo progetto; fase ancora un po’ confusa, ma è probabile che anche qui ne esca qualcosa di molto interessante.... vedremo - ho risentito anche l’Hobo Enea, che mi ha chiesto di partecipare in qualche modo al suo progetto che sta definendo con più precisione; anche qui, cosa da valutare con attenzione - non ho potuto partecipare alla bellissima laurea del grande Dario, però ho ricominciato a correre; l’importante è stare in forma! "Dipende quale forma", come ha detto Paolo dei Lake E queste sono solo le cose salienti. Verso il fine settimana, se tutto va bene (e deve andare bene) farò una giornata sulla neve, come non capita da secoli. Speriamo ci sia il sole. O almeno che non scravassi... sta pioggia ha davvero rotto, adesso serve il sole. Il bello è che, in mezzo a tutto sto casino, l’unica cosa che mi fa veramente sorridere al pensiero e che mi attira veramente è di assaggiare un risotto-specialità e poi un piatto di radicchio. Di radicchio! Ben ciò. E mica scherzo! Ecco anche perchè devo correre... mica posso incamerare risotti o altro e basta! Intanto tutto avanza, e anche i passi si fanno in avanti. COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK sabato 7 febbraio 2009 - ore 11:04 Lake District al Cafè au Livre ore 22.00 CAFE AU LIVRE via Degli Zabarella, 23 Padova Lake District Live TIZIANA GUERRA: voce, chitarra acustica FRANCESCO MATTARELLO: chitarra acustica, checcofono, fisarmonica, cori PAOLO SOLA: sax, clarinetto, oboe, flauto traverso, cori PIERGIORGIO "PITER" DE FACCIO: basso TITO PAVAN: chitarra acustica, glockenspiel, cori SANDRO BORTOLAMI: percussioni GIAN ANDREA CAPPUZZO: batteria, voce ingresso libero! COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK mercoledì 28 gennaio 2009 - ore 18:46 Holy days Lottando contro unaustraliana incombente (che da venerdì scorso ha continuato a sfiorarmi e tormentarmi), sono riuscito comunque ad andare in scena con Kaddish. Sabato sera al Teatro dei Filodrammatici di Este, ieri sera in due repliche presso la Sala Austriaca di Castel San Zeno, a Montagnana. Il progetto è nato dalla collaborazione fra me (come attore), Cristiano (pianoforte) e Sebastiano (sax e clarinetto); il tema trattato era una potenziale... mattonata, ci siamo quindi posti lobiettivo di gestire il tutto in modo discreto ed elegante. La risposta del pubblico è stata molto positiva e siamo contenti che i nostri sforzi abbiano raggiunto un bel traguardo. Lo spettacolo, la salute poco stabile e altre strane novità hanno fatto sì che liter per la casa si sia interrotto per qualche giorno. Forse meglio così, bisogna anche riprendere il fiato, talvolta. In certi momenti penso di star tirando un po troppo la corda, ma al momento non ho molte alternative. Però, caspita... sarà la stanchezza, sarà la pioggia, saranno tante cose, ma la voglia di fare una (sacrosanta) vacanza sale sempre di più. Il problema è che non ho molte possibilità di trasformare il pensiero in concretezza. E allora vado avanti così. Basta non sia sempre come oggi: colazione alle 8 e pranzo alle 17.30! Ma si può?!? Però, daltra parte, ieri ero a fare uno spettacolo in mezzo a un pianoforte ed un sax. Di cosa posso lamentarmi?!? COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK sabato 24 gennaio 2009 - ore 12:55 Kaddish Questa sera debutta uno spettacolo nuovo, che abbiamo preparato assieme a Cristiano e Sebastiano: Kaddish. Pianoforte, sassofoni, clarinetto, voce narrante. Il tema è quello della Shoah, con letture e musiche in tema. Ci abbiamo lavorato parecchio, speriamo venga fuori bene. La prima è a Este, replicheremo a Montagnana martedì 27, il Giorno della Memoria. Ieri, altra data dei Rubber Biscuits. Tutto bene, gruppo affiatato. Siamo stati contenti della serata, cera un bel po di gente e abbiamo suonato direi bene. A parte qualche momento di spaesamento, dovuto anche allinterruzione causa guasto alla cordiera del rullante di Dario. Dopo una intensa settimana di lavoro, ecco quindi un weekend di spettacoli. Cè però lAustraliana in giro, qualcuno ne sa qualcosa, e io sto aspirinandomi per contrastare una debolezza latente che non capisco se sia sintomatica o meno. Sperodinosperodinosperodinosperodino. Come anticipato, lo stand-by è rientrato. Tutto ha ripreso a girare, e caspita se gira... nel senso che le cose proseguono senza sosta (anche troppo), impegni, corse, contrattazioni. A volte penso che dovrei farmi un paio di giorni di vacanza da qualche parte, ma non so mica quando riuscirò. Boh. Cè una data però. Agosto. Luglio servirà per sistemare le ultime cose, agosto sarà il mese giusto. Il mese tosto. Si sposta il punto di riferimento. Se sposti il punto di riferimento, prendi la bussola e controlla sempre dovè il Nord. E dove cè un puntino. E per essere sicuri che quel puntino sia nello stesso posto per tutti, è sufficiente... guardarlo dalla stessa posizione. Una cosa alla volta. Stasera, Kaddish. LEGGI I COMMENTI (3) - PERMALINK domenica 18 gennaio 2009 - ore 12:36 Stand-by (me?) Poi muovi un passo e tutto cambia. C’eri una volta tu, che ti trovavi nel tuo mondo. Tutto procedeva, con gli alti, con i bassi, su un binario comunque ben definito. Quello è il posto, quella è la direzione. Bene. Poi ad un certo punto, crash. Il binario non c’era più, c’era una curva oltre la quale le rotaie finivano di colpo, davanti a te il vuoto. La forza di inerzia ti spingeva avanti e tu passavi dalle rotaie all’aria, dalla terra al cielo, dalla corsa al volo. Inizialmente un casino, non ti servono più le scarpe, non ti servono più le ruote, hai bisogno di ali, hai bisogno di nuvole. Un po’ alla volta però ti organizzi, il casino si fa più ordinato, prendi le misure, adatti i parametri. E un po’ alla volta la nuova dimensione diventa tua, prendi confidenza, prendi padronanza. Allora cominci a prendere in mano la situazione, a fare, a muoverti. E alcune cose ritornano ad essere percorribili. Poi muovi un passo e. Arriva qualcosa, che poi non dipende neanche completamente da te (e per questo è ancora peggio, dato che quindi non hai voce in capitolo - una delle cose peggiori che possano capitare, a ben vedere). Si chiama stand-by. In sé non è nulla di pericoloso o devastante, ma i suoi effetti sono ben concreti. Le tue millemila cose in corso diventano ombre trasparenti e si spostano dalla visuale. Vanno in freezer. In verità proseguono e tu ci sei dentro, ma è come se anche tu fossi in freezer: ok, fai, ma non è che tu possa sentirne la vita e il calore; anzi, questo freddo un po’ ti raggela. E’ il momento in cui, nel volo, ti rendi conto che sotto c’è aria; tu hai mai capito come fanno a stare su gli aerei? La fisica te lo spiega, ma la fisica è un po’ la negazione della magia e della fantasia, quindi ti rovina lo spettacolo. Chi se ne frega della fisica, è più bello vedere un aereo che vola e domandarsi come diavolo fa a non cadere. E tu, come fai a non cadere? Alla fine, sai benissimo cosa ti tiene su, quali sono i fili che ti sostengono, cosa c’è tutto intorno a te. Ma li vedi, tu i fili? Non ci sono solo quelli, ce ne sono anche altri che puoi usare... ma a te servono quelli lucidi e trasparenti, non le corde grosse di emergenza. E sei ben conscio che questi fili sono fili d’argento, non i fili di un burattino. Allora sei lì. Stand by. Trattieni il respiro. Senti i battiti. Ascolti i secondi. Sincope del tempo. Non è nulla, sai, poi si riparte. Lo stand by è un’interruzione momentanea. Non si spegne nulla, quello sarebbe un altro, ben altro, discorso. Hai presente quando fai un salto, quel momento in cui rimani sospeso per qualche millisecondo per aria, prima che la forza di gravità ti reclami di nuovo? Dove sei, in quel momento? Poi muovi un. COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK mercoledì 14 gennaio 2009 - ore 00:08 dUEMILA9 Duemilanove. Ti distrai un attimo e un anno è già passato. Beh, effettivamente le distrazioni non mancano... Talvolta sono talmente tante che uno si scorda da che cosa effettivamente si doveva distrarre. Certo che ci sono dei momenti in cui ti trovi spiazzato. A me è capitato un paio di volte in libreria. Il sottoscritto è spesso vittima di una sintomatologia ossessivo-compulsiva verso i libri. No dai. Più o meno. Sono cioè fra quelli che quando entrano in una libreria devono fare training autogeno per non riempire un carrello di libri e devastarsi il conto corrente. C’è chi ha una passione, un genere, uno stile. Io sono nella bufera, seguo il vento, quello che mi capita sotto. Questo vorrei leggerlo, quello vorrò leggerlo, quell’altro non lo so, quello neanche lo vedo. In questo periodo entro in libreria e rimango impermeabile. Imperturbabile. Impercosabile, insomma tutte le cose che cominciano con imper- Imperchè? Boh, forse avverto di avere meno tempo per un libro (quindi per me stesso): ma è forse vero? E’ forse vero che le circostanze mi stanno spostando degli equilibri e delle abitudini? Neanche per sogno. Sono piuttosto dei periodi di assestamento, dove uno deve sistemare delle mensole prima di appoggiarci dei libri, piantare dei chiodi prima di appendere i quadri, avvitare una lampadina prima di accendere la luce. Quindi la cosa che trovo divertente è che io in libreria al momento ci vado con la cassetta degli attrezzi; e non guardo cosa c’è ma cosa ci potrebbe essere. Poi, un po’ alla volta, tornerò a guardare quello che ci sarà, perché sarà quello che sarebbe potuto essere. Ecco che allora avrò un libro nuovo sul comodino e la sensazione che leggerlo sarà un vero piacere e relax. *** Piccola postilla. Sto per cosare una casa, e devo parlare di cifre un po’ impossibili. Se ascolti radio e tv, parlano di manovre finanziarie o piani scellerati per salvare compagnie con quantità mostruose di soldi (per fortuna ci siamo noi che paghiamo le tasse, se no poveretti loro, come farebbero?); guardi una partita di calcio e ti ricordano che quel tizio in mutande che corre come un chihuahua guadagna in una settimana quanto tu in 10 anni. C’è un che di grottesco in tutto questo. Non drammatico, per fortuna. Ma è grottesco. E’ sempre più consigliabile crearsi uno stato mentale coerente per far fronte a tutto ciò. Chi confonde lo stato mentale col placebo indotto si sposti, grazie. COMMENTA (0 commenti presenti) - PERMALINK > > > MESSAGGI PRECEDENTI |
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