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STO ASCOLTANDO



ABBIGLIAMENTO del GIORNO

ALLA FIERA DELL’EST
Branduardi


Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E venne il gatto
che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E venne il cane
che morse il gatto
che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E venne il bastone
che picchiò il cane
che morse il gatto
che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E venne il fuoco
che bruciò il bastone
che picchiò il cane
che morse il gatto
che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E venne l’acqua
che spense il fuoco
che bruciò il bastone
che picchiò il cane
che morse il gatto
che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E venne il toro
che bevve l’acqua
che spense il fuoco
che bruciò il bastone
che picchiò il cane
che morse il gatto
che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E venne il macellaio
che uccise il toro
che bevve l’acqua
che spense il fuoco
che bruciò il bastone
che picchiò il cane
che morse il gatto
che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E l’ Angelo della Morte
sul macellaio
che uccise il toro
che bevve l’acqua
che spense il fuoco
che bruciò il bastone
che picchiò il cane
che morse il gatto
che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E infine il Signore
sull’Angelo della Morte
sul macellaio
che uccise il toro
che bevve l’acqua
che spense il fuoco
che bruciò il bastone
che picchiò il cane
che morse il gatto
che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla Fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.


ORA VORREI TANTO...

Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
ed ho trovato l’invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Mi diranno "Che bel fior!".

E’ questo il fiore del partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E’ questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!






STO STUDIANDO...

curiosa per vivere...

UN MEDICO
Fabrizio De Andrè


Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando rossi di frutti li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti.

Un sogno, fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un dio ma nemmeno per gioco:
perché i ciliegi tornassero in fiore,
perché i ciliegi tornassero in fiore.

E quando dottore lo fui finalmente
non volli tradire il bambino per l’uomo
e vennero in tanti e si chiamavano "gente"
ciliegi malati in ogni stagione.

E i colleghi d’accordo i colleghi contenti
nel leggermi in cuore tanta voglia d’amare
mi spedirono il meglio dei loro clienti
con la diagnosi in faccia e per tutti era uguale:
ammalato di fame incapace a pagare.

E allora capii fui costretto a capire
che fare il dottore è soltanto un mestiere
che la scienza non puoi regalarla alla gente
se non vuoi ammalarti dell’identico male,
se non vuoi che il sistema ti pigli per fame.

E il sistema sicuro è pigliarti per fame
nei tuoi figli in tua moglie che ormai ti disprezza,
perciò chiusi in bottiglia quei fiori di neve,
l’etichetta diceva: elisir di giovinezza.

E un giudice, un giudice con la faccia da uomo
mi spedì a sfogliare i tramonti in prigione
inutile al mondo ed alle mie dita
bollato per sempre truffatore imbroglione
dottor professor truffatore imbroglione.


OGGI IL MIO UMORE E'...

DECERVELLAMENTO
Vinicio Caposella



Per molto tempo fui ebanista
operaio in borgo d’Ognissanti
mia moglie lì faceva la modista
e in questo modo tiravamo avanti

Quando la domenica era bella
ci vestivamo a festa per andar
in via dell’Euchadé tanto per fare
contenti di veder decervellare

I nostri due marmocchi impiastricciati
brandendo lieti i miseri balocchi
salivan su con noi nella vettura
felici correvamo in via Euchadé

Strozzati tutti quanti allo steccato
menando colpi per meglio veder
cercando sotto i piedi un asse o un sasso
per non sporcar di sangue gli scarponi

Venite, vedete, la macchina girar
Dal ricco ammirate la testa via volar

Eccoci bianchicci di cervella
i pargoli ne mangiano e noi pure
il palotino affetta con livore
e le ferite e i piombi ci godiamo

Poi vedo sulla macchina spaurito
un brutto ceffo che mi torna poco
ti riconosco in faccia bel tomino
ci hai derubati e non mi fai pietà

A un tratto per la manica mi tira
La sposa mia che avanza con premura
Ma sbattigli sul muso un bel piastrone
Che il palotino si è girato in là

Sentendo il suo superbo ragionare
Mi gonfio di coraggio e da insolente
Di merdra al ricco tiro una gran piastra
Che in faccia al palotino si spatacca

Di colpo oltre il recinto son menato
Dalla folla inferocita strapazzato
E son caduto dritto a testa in giù
Nel vortice da cui non torni più

Venite, vedete, la macchina girar
Dal ricco ammirate la testa via volar

Ecco cosa capita a chi ignaro
Passeggia per veder decervellar
In via dell’euchadé da malaccorti
Si parte vivi e si ritorna morti.





















MA CHI HA DETTO CHE NON C’E’
G.Manfredi



Sta nel fondo dei tuoi occhi
sulla punta delle labbra
sta nel corpo risvegliato
nella fine del peccato
nella curva dei tuoi fianchi
nel calore del tuo seno
nel profondo del tuo ventre
nell’attendere il mattino

Sta nel sogno realizzato
sta nel mitra lucidato
nella gioia nella rabbia
nel distruggere la gabbia
nella morte della scuola
nel rifiuto del lavoro
nella fabbrica deserta
nella casa senza porta

Sta nell’immaginazione
nella musica sull’erba
sta nella provocazione
nel lavoro della talpa
nella storia del futuro
nel presente senza storia
nei momenti di ubriachezza
negli istanti di memoria

Sta nel nero della pelle
nella festa collettiva
sta nel prendersi la merce
sta nel prendersi la mano
nel tirare i sampietrini
nell’incendio di Milano
nelle spranghe sui fascisti
nelle pietre sui gipponi

Sta nel sogno dei teppisti
e nei giochi dei bambini
nel conoscersi del corpo
nell’orgasmo della mente
nella voglia più totale
nel discorso trasparente.

ma chi ha detto che non c’è
ma chi ha detto che non c’è

Sta nel fondo dei tuoi occhi
sulla punta delle labbra
sta nel mitra lucidato
nella fine dello Stato

c’è, c’è. sì che c’è.





















Madre Terra
Modena City Ramblers


Fermomès un mumèint e stam ad asculter
la Tèra c’la respira e che ormai l’an gà pio’ fièe
al vèint l’è drée a purter un cant ed dulòur
al sbraj disperèe ed ‘na tèra c’la sta mel
Al treno dal progrès al cor sèimper pio’ fort
a crèom e cunsumom sèinsa mai cunter i mort
ma i cunt a la fin i armagnèn da fer
èt po’ seimpèr scaper luntan, ma intant ì en da pagher
Madre Terra tieni duro
Madre Terra violentata
le ferite sono aperte
ma il tuo sangue nutre ancora il mondo
A’s zoga coi quatrèin, a’s zoga tott i dé
a’s còumpra la prosperitè sèinsa vulters indrée
adèss a sam di sgnòur, inzgner e lauree
ma quèll c’l’era ‘na volta a s’al sam bèle scurdèe
Al sembra cunvenìjnt al zogh dal progrès
pinser c’la vaga bèin e an guarder pio’ in là dal nes
s’a stam ad asculter, s’a tgnom i oc bèin avert
a psom sèinter luntan la vòus ed la Tèra c’la sta mel
Madre Terra tieni duro
Madre Terra tormentata
le ferite sono aperte
ma il tuo sangue nutre ancora il mondo




































I Giardini Di Kensington
Patty Pravo


Peter con le mani e vola via eri in auto uomo e adesso che non vuoi la tua casa lascia e poi scendi in un mondo di poesia sei tu peter tu che kensington vivi?peter..tu che kensington vivi?...TU...
trovi lili i fiori e le fate
in barca lungo la corrente vai con le canne un flauto fai suoni come il grande panfrit....
sei tu peter?tu che kensington giochi?tu peter,tu che kensington suoni? suona ancora cosi...
tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu

e laggiù un giorno chiederai che vuoi rivedere la tua casa le lunghe feste cosi gli addii le gite in barca
tu perdi tempo peter,tu che kensington resti?ooo peter tu che kensington resti??..tu.

dalla finestra chiusa guardi tu e al tuo posto un bambino adesso c’è,
troppo tardi peter pan
tu capisci tu lo sai se la pianti peter tu che a kensington torni?
o si peter tu che a kensington torni??
tu.

magica gioia tu dai,
dolce mio rimpianto dove sei,
nei giardini a kensington un bambino eterno c’è,sei tu peter?tu che kensington vivi?ooo tu Peter...tu ke kensington suoni?suona ancora cosi....
tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu























Michele O’ Pazzo E’ Pazzo Davvero
Rino Gaetano



Piace tanto ai grandi quanto ai bambini
prende tutto e in cambio offre palloncini
ha una macchina a tre ruote e un megafono potente
per poter parlare a se stesso o comunque con la gente
a volte è sporco a volte è nero
Michele o’ pazzo però è proprio vero
gli stracci li ammucchia dentro un cartone
mentre degli oggetti invecchiati ne fa collezione
parla al megafono di politica e di sesso
c’è chi lo ascolta ma per chi no fa lo stesso
crede in un mondo più giusto e più vero
michele o’ pazzo è pazzo davvero
state sereni tutto cambierà domani
avremo tutti una casa di quattro o cinque vani
palloncini nuovi belli e colorati
portatemi gli stracci le carte e i vostri peccati
venite venite è ritornato Michele
















LA CATTIVA STRADA
Fabrizio De Andrè



Alla parata militare
sputò negli occhi a un innocente
e quando lui chiese "Perché "
lui gli rispose "Questo è niente
e adesso è ora che io vada"
e l’innocente lo seguì,
senza le armi lo seguì
sulla sua cattiva strada.

Sui viali dietro la stazione
rubò l’incasso a una regina
e quando lei gli disse "Come "
lui le risposte "Forse è meglio è come prima
forse è ora che io vada "
e la regina lo seguì
col suo dolore lo seguì
sulla sua cattiva strada.

E in una notte senza luna
truccò le stelle ad un pilota
quando l’aeroplano cadde
lui disse "È colpa di chi muore
comunque è meglio che io vada "
ed il pilota lo seguì
senza le stelle lo seguì
sulla sua cattiva strada.

A un diciottenne alcolizzato
versò da bere ancora un poco
e mentre quello lo guardava
lui disse "Amico ci scommetto stai per dirmi
adesso è ora che io vada"
l’alcolizzato lo capì
non disse niente e lo seguì
sulla sua cattiva strada.

Ad un processo per amore
baciò le bocche dei giurati
e ai loro sguardi imbarazzati
rispose "Adesso è più normale
adesso è meglio, adesso è giusto, giusto, è giusto
che io vada "
ed i giurati lo seguirono
a bocca aperta lo seguirono
sulla sua cattiva strada,
sulla sua cattiva strada.

E quando poi sparì del tutto
a chi diceva "È stato un male"
a chi diceva "È stato un bene "
raccomandò "Non vi conviene
venir con me dovunque vada,
ma c’è amore un po’ per tutti
e tutti quanti hanno un amore
sulla cattiva strada
sulla cattiva strada.














TITANIC
Francesco De Gregori



La prima classe costa mille lire,
la seconda cento, la terza dolore e spavento.
E puzza di sudore dal boccaporto
e odore di mare morto.
Sior Capitano mi stia a sentire,
ho belle e pronte le mille lire,
in prima classe voglio viaggiare
su questo splendido mare.

Ci sta mia figlia che ha quindici anni ed a Parigi ha comprato un cappello,
se ci invitasse al suo tavolo a cena come sarebbe bello.
E con l’orchestra che ci accompagna con questi nuovi ritmi americani,
saluteremo la Gran Bretagna col bicchiere tra le mani
e con il ghiaccio dentro al bicchiere faremo un brindisi tintinnante
a questo viaggio davvero mondiale, a questa luna gigante.

Ma chi l’ha detto che in terza classe,
che in terza classe si viaggia male,
questa cuccetta sembra un letto a due piazze,
ci si sta meglio che in ospedale.
A noi cafoni ci hanno sempre chiamato
ma qui ci trattano da signori,
che quando piove si può star dentro
ma col bel tempo veniamo fuori.

Su questo mare nero come il petrolio ad ammirare questa luna metallo
e quando suonano le sirene ci sembra quasi che canti il gallo.
Ci sembra quasi che il ghiaccio che abbiamo nel cuore piano piano
si vada a squagliare in mezzo al fumo di questo vapore di questa vacanza in alto mare.
E gira gira gira gira l’elica e gira gira che piove e nevica,
per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America.

E il marconista sulla sua torre,
le lunghe dita celesti nell’aria,
riceveva messaggi d’auguri
per questa crociera straordinaria.
E trasmetteva saluti e speranze
in quasi tutte le lingue del mondo,
comunicava tra Vienna e Chicago
in poco meno di un secondo.

E la ragazza di prima classe, innamorata del proprio cappello,
quando la sera lo vide ballare lo trovò subito molto bello.
Forse per via di quegli occhi di ghiaccio così difficili da evitare,
pensò "Magari con un pò di coraggio, prima dell’arrivo mi farò baciare".
E com’è bella la vita stasera, tra l’amore che tira e un padre che predica,
per noi ragazze di terza classe che per non sposarci si va in America,
per noi ragazze di terza classe che per non sposarci si va in America.


ORA VORREI TANTO...



ORA VORREI TANTO...



ORA VORREI TANTO...







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LILAC WINE
Jeff Buckley

I lost myself on a cool damp night
I Gave myself in that misty light
Was hypnotized by a strange delight
Under a lilac tree
I made wine from the lilac tree
Put my heart in its recipe
It makes me see what I want to see
and be what I want to be
When I think more than I want to think
I do things I never should do
I drink much more than I ought to drink
Because it brings me back you...

Lilac wine is sweet and heady
like my love
Lilac wine
I feel unsteady like my love
Listen to me... I cannot see clearly
Isn’t that she coming to me nearly here?
Lilac wine is sweet and heady
where’s my love?
Lilac wine
I feel unsteady where’s my love?
Listen to me
why is everything so hazy?
Isn’t that she
or am I just going crazy dear?
Lilac Wine
I feel unready for my love
feel unready for my love.















PREGHIERA di GENNAIO
Fabrizio De Andrè

Lascia che sia fiorito
Signore
il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l’ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch’io
perché non c’è l’inferno
nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo
in mezzo ai Santi
Dio
fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all’odio e all’ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l’inferno esiste solo
per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai
sarai contento.

Dio di misericordia
vedrai
sarai contento.




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(da Fotografia / Corsi Online )


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IN QUESTO BLOG NON SI GUARDANO I SIMBOLI MA I PENSIERI!






"Aza ataonao fitia ranon-tambo:
be fihavy, ka mora ritra.
Fa ataovy tahaka ny rano am-pasika:
tsy nampizina hisy, ka nahazoana."

(ohabolana malagasy)


"Che il vostro amore
non sia come l’acqua di un torrente:
scende in grande abbondanza
ma ben presto sparisce.
Sia invece come l’acqua
nascosta nella sabbia:
non ti aspetti ci sia,
ma se ne può sempre attingere."

PROVERBIO MALGASCIO





Non voglio girare il mondo....
VOGLIO SOGNARE DI FARLO!!




IL MONDO non lo abbiamo ereditato ma ...
LO ABBIAMO PRESO IN PRESTITO AI NOSTRI FIGLI!






" Il camminare condiziona la vista e la vista condiziona il camminare a tal punto che sembra che solo i piedi possano vedere " Robert Smithson

"Caminante, no hay Camino, se hace al andar el Camino..." Antonio Machado
("viandante non c’è sentiero, il sentiero si apre camminando....")


http://www.youtube.com/watch?v=1uzn7S7Uuns


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giovedì 31 dicembre 2009 - ore 18:06



(categoria: " Vita Quotidiana ")

























































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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sabato 26 dicembre 2009 - ore 18:14


Tendi l’altro piede...
(categoria: " Vita Quotidiana ")


E’ da una settimana che il piede destro mi tortura... tendinite...
indi ho fatto una settimana muovendomi il minimo...non appena mettevo gli scarponcini mi ripartiva l’infiammazione...
e vai di impacchi di arnica, di argilla.. incelofanata e pronta per il banchetto natalizio...

oggi però...non ho resistito... mi son messa le scarpe da ginnastica (che non mi chiudevano la caviglia) e l’infiammazione non l’ho sentita...
Pluto che ormai aveva perso ogni speranza (questa mattina si è rifiutato di andar in giro da solo ed è stato sulla porta ad abbaiare fino a quando gli ho messo il guinzaglio e lo ho portato a far due passi...o mi ha portato lui???)..va bhè...oggi pomeriggio mi son fatta una camminatina...il piede non mi ha fatto male, quello destro....già... per spirtito di gruppo, ho una leggera infiammazione al sinistro... "mal comune mezzo gaudio" si dice... peccato che il corpo sia uno solo....
Sarà il tendine... il corpo oggi mi richiede cipolla!...
a pranzo ho sperimentato il solito riso (bianco ..che in realtà prende il colore rosso del peperoncino) con della cipolla tritata..tutto cotto insieme...mmmmmmmmm....che bontà!

i miei piedini si stanno facendo compagnia... ma sanno che devono aspettare ancora un pochino (pochino pochino) per trovare gli altri due piedini nel paradiso dei calzini..

Il Paradiso Dei Calzini

Vinicio Capossela

Dove vanno a finire i calzini
quando perdono i loro vicini
dove vanno a finire beati
i perduti con quelli spaiati
quelli a righe mischiati con quelli a pois
dove vanno nessuno lo sa
Dove va chi rimane smarrito
in un’alba d’albergo scordato
chi è restato impigliato in un letto
chi ha trovato richiuso il cassetto
chi si butta alla cieca nel mucchio
della biancheria
dove va chi ha smarrito la via
Nel paradiso dei calzini
si ritrovano tutti vicini
nel paradiso dei calzini..
Chi non ha mai trovato il compagno
fabbricato soltanto nel sogno
chi si è lasciato cadere sul fondo
chi non ha mai trovato il ritorno
chi ha inseguito testardo un rattoppo
chi si è fatto trovare sul fatto
chi ha abusato di napisan o di cloritina
chi si è sfatto con la candeggina
Nel paradiso dei calzini..
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
Dov’è andato a finire il tuo amore
quando si è perso lontano dal mio
dov’è andato a finire nessuno lo sa
ma di certo si trovera’ la’..
Nel paradiso dei calzini
si ritrovano uniti e vicini
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
non c’è pena se non sei con me


http://www.youtube.com/watch?v=JYGeIVEOtyw&feature=related

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domenica 20 dicembre 2009 - ore 18:32



(categoria: " Vita Quotidiana ")


Aval
Li Troubaires De Comboscuro

Aval, al soun dal ciel
i estelles fan barriero
repausen li pensier,
nosto prièro.

Aval, al soun di crest
touto terro se tàis,
retroubén lou misteri
que dedins nais.

Aval, al soun di journ
lou Roussinhol i-é fai
bressarello d’amour
al mes de mai.

Aval, al soun de l’amo
lusis un brin d’argent,
de peno e de luno,
de uéi, de vent.

Aval, al soun dal cor,
lauséto countro l’rai,
s’entresso nosto vido
dins un mirai.

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domenica 20 dicembre 2009 - ore 14:00


la Reicarnazione doppia
(categoria: " Vita Quotidiana ")


Lui è NE-JO



Prima di Nelson ci fu Jonny.
Jonny era identico a NeJO.
NEjo ha lo stesso colore del petto di Nelson.

La Natura mi ha perdonato.

e NEJO che fine fa?
E’ da una settimana che gironzola per Segusino.
aveva già fatto una capatina da me... ma se ne era andato....
Questa mattina gironzolavo con Pluto e alla carovana si è unito anche lui... così ora è fuori che riposa sulla copertona di Pluto dopo aver ben mangiato e bevuto...


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sabato 19 dicembre 2009 - ore 10:12



(categoria: " Vita Quotidiana ")


allora.
ieri ho avuto una reazione di avvertimento.
tengo a precisare che in tal reazione (e com’è mio solito) mi assumo la responsabilità di tali parole. Non distribuisco rabbia e ilarità nel gruppo di persone che mi stanno vicine . Tendo a risolvere il tutto in piena maturità della situazione.
Nel rispetto di chi è volto verso di me (ma io non verso di lui), chiedo di rispettarmi a sua volta e di cercar di elaborare ciò che è successo evitando rancori e odio immotivati.
Chiedo di elaborare a questo punto il motivo che lo portava a comunicare con me. Motivo che dal mio punto di vista aveva solo fine di amicizia.

E ripartiamo con oggi.
Segusino ricoperta di neve.. e sembra neve che dura...una coincidenza curiosa considerando che questa sera inizia il periodo di Natale nel mio paese.
Causa malattie di cugini, questa sera a Stramare ci andrò con chi capita... e assaporerò un pò di spirito ospitale... so che quelli di Stramare son forti in questo...
Man mano che i giorni passano, le persone chiedono la mia disponibilità dell’ultimo minuto.. quindi alla vigilia starò all’agghiaccio a distribuire brulè e torte come l’anno scorso....
A gennaio ci saranno le brevi camminate per chi vien da fuori... così vediamo se all’ultimo ci sarò...

Torniamo a ieri sera...
E’ sempre curioso vedere come ognuno interpreta fatti che non lo riguardano..
Ho ricevuto una chiamata di una mia amica spaventata per le parole e timorosa che queste fossero state rivolte ad altra persona....
Mio fratello (a volte mi sembra una guradia del corpo!!!) sicuramente non ha capito na mazza, anzi l’ha associata a storie vecchie e i consigli vari pensa siano rivolti a me.
Curiosi vari che chissà cosa s’immaginano...

Va bhè...
COMPORTIAMOCI DA PERSONE MATURE....valà!

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venerdì 18 dicembre 2009 - ore 00:00


Questione di punti di vista nel concetto del Reale
(categoria: " Vita Quotidiana ")


uscire con alcune amiche ti riporta ad una concretezza cruda e ad un’audace dimestichezza nello stabilire la propria felicità a suon di colpi...
io ho capito che a volte è meglio starne fuori ed osservare... ridere - perchè alla fine con loro si ride - ma meglio godersi lo spettacolino...

diciamo che in questi giorni ho la testa immersa nel mio reale, ho i pensieri un pò paralizzati, quasi bloccati da un momento che non è più in attesa di una conquista ma si avvicina con modesta certezza...per effetto compensazione forse il pensiero rallenta e si prepara a non voler immaginare ciò che sarà reale...
si prepara a non prestabilire un vissuto.

ecco che il sogno acquista la sua dimensione.
ecco che il reale si presta ad acquisire la sua.
ecco che frammenti di immaginazione si intrufolano cogliendo ciò che ancora non sè colto.

Loro non lo capiranno mai. Hanno bisogno del fatto. Hanno bisogno di una cinica e carnale dimostrazione per attestare la presenza di un’emozione.



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martedì 15 dicembre 2009 - ore 18:38



(categoria: " Vita Quotidiana ")


la mia pelle profuma gioia

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lunedì 14 dicembre 2009 - ore 09:07


ACETO-sella.....
(categoria: " Vita Quotidiana ")


L’avete mai assaggiata l’acetosella? evitando di prendere proprio quelle collocate negli angolini preferiti dai cani....se non l’avete provata questa primavera dilettatevi nel farlo... come gusto ricorda quello di una pianta che da me vien chiamata "Pan Cuc" ...deliziosa ricca di vitamina C..... di solito si vede un gambo lungo e cicciottello (quando è buono..altrimenti è secco e filamentoso....) con alla sua sommità tanti piccoli fiorellini rossi tutti raggruppati l’uno accanto all’altro...



diciamo che mi sento agitosa AGITO-sella...
una strana sensazione, di solito si sente quando si deve affrontare qualcosa che tendenzialmente preoccupa... è strana perchè non temo,anzi....
fremo.


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sabato 12 dicembre 2009 - ore 22:14


Raggi di luce
(categoria: " Vita Quotidiana ")


si avvicina il Natale.. e a casuccia brambilla è momento di scelte famigliari.
Che si fa a Natale?
oggi con mamma sono andata da mia zia e cugina...

Allora :
1.Io, preferendo i grandi ritrovi famigliari (zii,cugini, cani etc...), ho optato per gran pranzo tutti insieme (nonna aveva una gran sala vicino al cortile e un gran carattere e così son cresciuta a suon di ritrovi -dosati- tra parenti...sapete dove tutti parlano,si alzano,si muovono....).
2. a mia mamma piace mangiar fuori (e così il natale risulta un’occasione per uscire in famiglia...)...a mio papà lo stesso...ma decisamente il Natale non è il momento ideale (se non per mia mamma che riuscirebbe a mantenr calmi i rapporti ......probabilmente con le feste diventano più tesi.......-attraverso i climi moderati e lo sforchettio tintinnante dei ristoranti-)
3. sia a me che a mamma piacerebbe radunar i parenti.. ma .. ma .. ma... a quanto pare per vari motivi non si può...
4. così accontentiamo tutte e due e questo fine settimana se ci si riesce gran pizza con tutti...(anche se non è la stessa cosa del salone della nonna)
5. Natale probabilmente si farà a casa casuccia in sobria festività...

Le notizie intanto in questo periodo brillano di luce... come le corna sagge del "Mosè di Michelangelo" (tema trattato all’esame di "Psicologia dell’arte" che mi aveva particolarmente colpito per la sua posizione così statica e dinamica allo stesso tempo, per la sua estrema rappresentatività tra divino e umano...)


Mosè viene rappresentato in posizione seduta, con la testa barbuta rivolta a sinistra, il piede destro posato per terra e la gamba sinistra sollevata con la sola punta del piede posata sulla base. Il braccio sinistro è abbandonato sul grembo, mentre quello destro regge le tavole della Legge, mentre la mano arriccia la lunga barba. La statua, nella sua composizione, esprime la solennità e la maestosità del personaggio biblico. Per quest’opera, Michelangelo si rifà al San Giovanni Evangelista di Donatello, riprendendone la carica di energia trattenuta, resa manifesta nel volto contratto e concentrato, ma aumentandone la carica dinamica grazie allo scatto contrario, rispetto al corpo, della testa.

I corni sulla testa di Mosè rappresentano raggi di luce. Infatti nella Bibbia è riportato che Mosè scendendo dal monte Sinai aveva due raggi che partivano dalla sua fronte. In ebraico "raggi" si scrive "karen", che però nelle varie traduzioni è stato trasformato in "keren" (corna) anche perché nel Medioevo si riteneva che solo Gesù potesse avere il volto pieno di luce. Secondo lo psicologo analista junghiano James Hillman «quelle corna collocate lì da Dio o da San Giovanni Evangelista restituiscono a Mosè ciò che aveva voluto separare e allontanare: Dio e l’animale, la legge e l’istinto, il dovere e il piacere, il monoteismo ebraico e il politeismo egiziano».

È legato a questa scultura l’aneddoto secondo il quale Michelangelo, contemplando la stessa al termine delle ultime rifiniture e stupito egli stesso dal realismo delle sue forme, abbia esclamato "Perché non parli!?" percuotendone il ginocchio con il martello che impugnava.






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giovedì 10 dicembre 2009 - ore 11:57



(categoria: " Vita Quotidiana ")


Questo periodo sta giungendo al termine.. questa mattina terminate le ultime visite... ci sarà sicuramente qualche strascico.... e sinceramente spero sia così.... considerando che molte coincidenze si sono sovrammontate ad un periodo che sembrava solamente una passeggiata tra ambulatori...
lo sconquassamento emotivo e la tenacia di carattere, legati a situazioni esterne dall’ambito ospedaliero, non erano stati previsti..
Ieri è stata una giornata molto dura... Nelson sicuramente è stata la parte più significativa..anche perchè ci sono state varianti macabre che hanno appensantito la situazione... non vedevo l’ora di tornar a casa la sera per scoppiare in lacrime.. dalla tensione.. dal senso di colpa..

Va bhè... da oggi ho deciso di tener fede ad una promessa che avevo fatto a me stessa tempo fa.
Per rispetto verso di me.
(anche per Nelson che con le sue corse in mezzo ai boschi ne ha respirata tanta di aria...)
Insomma per volermi bene... da oggi avrò un pò più di cura dei miei maltrattati polmoni....pian pian...o di botto.. che ne so!


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